Genova. Acqua che cola dalle pareti, cemento zuppo e le pozzanghere che invadono la carreggiata. Questo è l’aspetto con cui si presentano alcune delle gallerie del nodo autostradale di Genova, una situazione che dopo il crollo di parte della volta della galleria Berté sulla A26 sta creando non poca inquietudine (e rabbia) nei genovesi. E non solo.
Dall’ultime precipitazioni di un certo rilievo sono passati quasi 10 giorni, eppure sulle nostre autostrade continua a piovere: la presenza di acqua sul piano stradale sta creando qualche difficoltà alla circolazione tanto che anche sul sito di Autostrade per l’Italia, da giorni, compaiono gli avvisi di presenza di allagamenti su alcune tratte.
Moltissime le segnalazioni che sono arrivate in redazione in questi giorni, e, soprattutto dopo l’episodio di ieri sera, sono molte le richieste di “dare spazio” a quello che in tantissimi oramai hanno notato passando (non di rado a passo d’uomo visto le congestioni di traffico di questi giorni) attraverso le gallerie del nodo genovese.
Per questo motivo siamo andati a provare a documentare, sicuramente in maniera non esaustiva e senza pretese tecniche, la situazione nelle gallerie comprese tra Genova Est e Bolzaneto: quello che abbiamo visto è quello che vi riportiamo nelle foto, che restituiscono lo stato visivo delle gallerie Monte Sperone, Torbella, Veilino, Monte Quezzi, Camaldoli, Apparizione e Colle Pianetti sulla A12, e Monte Galletto e Teglia sulla A7.
Da diverse settimane Autostrade per l’Italia è attiva sulla tratta genovese anche per le manutenzioni alle gallerie e i loro adeguamenti, ma sicuramente queste immagini, unite a quanto successo ieri sulla A26, restistuiscono una nota inquietante per chi viaggia sulle nostre autostrade. Anche perchè, dopo il Morandi, dopo il non ancora terminato capitolo sulle manutenzioni dei viadotti, abbiamo scoperto che oltre a guardarci sotto i piedi, dobbiamo guardare sopra le nostre teste.