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Amiu Bonifiche a San Felice, il comune tira dritto. La protesta dei residenti in Sala Rossa

Il consiglio comunale boccia ordine del giorno per trovare una soluzione alternativa

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Genova. Il trasferimento non si ferma, e pur con qualche limitazione, la prossima sede di Amiu Bonifiche sarà negli spazi dell’ex Bullonital di San Felice. A mettere, forse, la pietra definitiva sopra una possibile alternativa il Consiglio comunale di Genova, che si è espresso in maniera netta sull’argomento.

Durante i lavori dell’assemblea, infatti, oggi sono stati presentati due ordini del giorno fuori sacco contrapposti: il primo, presentato dalle opposizioni, chiedeva di impegnare la giunta a prendere tutte le iniziative necessarie “per portare l’azienda a rivedere la scelta di San Felice”. Ordine del giorno bocciato dall’aula.

Passa invece il secondo documento, presentato dalla maggioranza, in cui si impegna la civica amministrazione “ad attivarsi affinché la presenza di Amiu Bonifiche non arrechi disagio al quartiere“, trovando orari compatibili con gli ingressi delle scuole della zona ed escludendo attività di stoccaggio (già non previste), e con la creazione di un centro di educazione ambientale per il quartiere.

Forte la protesta sugli spalti della Sala Rossa: a scaldare il clima la presenza corposa di una delegazione di residenti, che hanno portato la “lenzuolada” anche nella massima assemblea cittadina: “Pagate 100 mila euro quando avete spazi gratis!” è uno dei “titoli” del malcontento, che fa i conti in tasca a Tursi, per un’operazione contestata non solo dal punto di vista logistico, ma anche amministrativo, visto l’impegno economico previsto.

“E’ evidente che questa situazione sia completamente sfuggita di mano all’amministrazione comunale – ha commentato Roberto D’Avolio, presidente del Municipio VI Media Val Bisagno, oggi presente in aula – Penso che qualunque amministratore possa commettere errori ma ciò non toglie che si possano fare dei passi indietro. E’ mancato completamente il confronto con il territorio e questo ha portato alla situazione di oggi; un’operazione che desta molte perplessità sotto ogni aspetto. La presenza di tanta gente oggi a Tursi dimostra la contrarietà del territorio a questa operazione, inoltre sono state raccolte più di mille firme in poche ore ma nonostante questo l’assessore Campora e il Sindaco Bucci non hanno ritenuto opportuno di fare un passo indietro per ragionare su come poter trovare una soluzione condivisa con chi abita il quartiere e ha pieno diritto di essere coinvolto”.

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