Determinati

Ambiente, la lezione dei bambini ai politici liguri: “Basta plastica, fermate gli sprechi”

Quarta edizione del consiglio regionale dei ragazzi con 60 delegati da tutta la Liguria

Genova. Hanno chiesto misure per limitare gli sprechi nelle loro scuole, provvedimenti contro l’inquinamento, spazi per fare sport, ma anche iniziative solidali contro lo sfruttamento dei bambini in Africa. Si sono presentati con cartelloni colorati, disegni, striscioni e scritte che richiamano la convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, firmata 30 anni fa.

Oltre sessanta delegati dei consigli comunali dei ragazzi, con tanto di “sindaci” e “assessori”, hanno invaso l’aula della Regione per il quarto anno consecutivo con la collaborazione di Unicef, un evento che vede la Liguria pioniere a livello nazionale. Ad aprire i lavori del consiglio regionale dei giovani il presidente del consiglio (quello dei grandi) Alessandro Piana e la vicepresidente della giunta Sonia Viale insieme al presidente di Unicef Liguria Franco Cirio.

È l’ambiente il comune denominatore delle proposte dei ragazzi. Rimettere in uso le vecchie fontanelle, inserire filtri nei rubinetti per evitare di comprare acqua in bottiglia, piantare alberi, pulire boschi e spiagge. C’è chi ha presentato i progetti già realizzati: a Moconesi, ad esempio, vicino alla scuola è nato un orto per coltivare prodotti a chilometro zero.

Ma soprattutto liberare la Liguria dalla plastica. Che è l’oggetto di una specifica proposta di legge di iniziativa popolare presentata da Unicef e consegnata ai giovanissimi consiglieri perché raccolgano le 5mila firme necessarie a farla approdare in aula. Un testo molto impegnativo, che prevede l’obbligo di sostituire i contenitori in plastica nelle scuole con equivalenti biodegradabili e compostabili, divieto di uso della plastica negli stabilimenti balneari, microchip anti-dispersione nelle reti da pesca, negazione del patrocinio a chi non si dichiari espressamente plastic free, monitoraggio dei materiali conferiti in discarica.

Una volta raccolte almeno 5mila firme valide, la proposta di legge – già dichiarata ammissibile dagli uffici della Regione – viene inserita nel calendario dei lavori delle commissioni e, successivamente, del Consiglio regionale. I sei mesi di tempo previsti per la la raccolta delle firme non sono tassativi perché gli uffici regionali possono concedere proroghe. Poi spetterà ai consiglieri adulti non tradire le aspettative.

Hanno partecipato all’iniziativa bambini e ragazzi di Recco, Bogliasco, Cairo Montenotte, Pieve Ligure, Sori, Serra Riccò Ronco Scrivia, Arenzano, Cicagna, Moconesi, Gattorna, Sant’Olcese, Quiliano, Mignanego, Ventimiglia, Arma di Taggia, Imperia, Bordighera, Ospedaletti e Vallecrosia.

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