Savona. “Ho ancora impresse le immagini del ponte Morandi, ho pensato il peggio – sottolinea -, se non fossi riuscito a fermarmi prima… Un conto è vedere queste cose in tv una cosa è viverle”. Daniele Cassol stava viaggiando sull’autostrada A6 quando all’improvviso, davanti ai suoi occhi, il viadotto è venuto giù, travolto da un’enorme frana nei pressi di Altare. “Fermatevi, è venuto giù tutto”, le sue urla verso le auto e i pullman che arrivavano a tutta velocità.
È una delle testimonianze di chi oggi ha rischiato di rimanere coinvolto nell’ennesimo disastro che colpisce le infrastrutture in Liguria. Nel bilancio, per ora, non ci sono né morti né feriti. Cassol ha 56 anni ed è un dipendente della società La Pantera. “Ero in fase di sorpasso, ho visto una persona che sbracciava e ho pensato avesse qualche malore – racconta all’Ansa -. Poi mi sono voltato e ho visto tutto nero, il viadotto non c’era più”.
“Ho cercato di bloccare tutte le macchine, arrivava anche un pullman con decine di persone a bordo – racconta -, mi sono sporto nel baratro per vedere se qualche auto era finita giù e per fortuna non ho visto nessuno. Sarebbe potuto andare molto peggio, considerando che prima del baratro, a circa 100 metri, c’era una curva e la possibilità che arrivasse qualcuno a forte velocità era concreta. Sulla frana c’era ancora il cartello stradale con la scritta ‘viadotto Madonna del Monte’. Quando sono arrivati i pompieri era stato sommerso da fango e detriti”, racconta Cassol.
Ma Daniele non è stato l’unico testimone del crollo. In un video pubblicato su internet si vede un automobilista che si avvicina al baratro dov’è ferma l’auto del vigilante. “Attenzione che qua viene giù tutto”, lo avvertono altre persone ferme sulla corsia di emergenza. Sono almeno una decina i mezzi, tra auto, pullman e tir, fermi in strada. “Ma ci sono auto coinvolte?”, chiede l’automobilista. “Sono andato fin lì e non ho visto nessuno”, risponde un’altra persona.
Molta la paura anche di chi abita nelle case che si affacciano proprio sull’autostrada, che per gran parte della giornata sono rimasti senza elettricità e con difficoltà nei collegamenti telefonici. “Abbiamo sentito un boato, ci siamo affacciati e abbiamo visto che il ponte non c’era più – racconta una testimone -. Abbiamo pensato potessero esserci persone coinvolte, memori della tragedia del ponte Morandi“.