Genova. Le avrete viste anche voi, sui social network e nella vita reale, Vespe Px caricate su porter, spinte contro il muro di un garage oppure tirare a lucido per un ultimo “ride” nelle vie del centro. Che con la pioggia di queste ore neppure ci si può godere l’ultimo fine settimana di liberi tutti per i mezzi “inquinanti”. L’ordinanza anti-smog del Comune di Genova è già scattata (il 1 novembre) ma sarà operativa a partire da lunedì 4 novembre.
Chi non potrà circolare? Non riguarda solo le Vespe (sì, come ci insegnano i filologi si dice Vespa anche al plurale ma intendiamoci…) bensì quattro tipologie di veicoli: autoveicoli privati a benzina M1 di categoria emissiva inferiore o uguale a Euro 1, autoveicoli privati a diesel M1 di categoria emissiva inferiore o uguale a Euro 2, ciclomotori e motocicli di categoria emissiva inferiore a Euro 1, ciclomotori e motocicli a motore termico a due tempi di categoria inferiore o uguale a Euro 1.
Però a Genova, città che ha dato i natali alla Vespa Piaggio e dove esiste probabilmente il numero più alto nel mondo occidentale di Px per abitanti, il fatto che migliaia di essi non potranno più circolare in una zona che corrisponde al centro città (esclusa la Soprelevata, Di Negro, circonvallazione a mare e a monte), dalle 7 alle 19 dei giorni feriali, crea un certo malcontento.
Occhio. Nei primi giorni dell’entrata in vigore dell’ordinanza la polizia locale cercherà di comportarsi con una certa elasticità, ma poi si passerà alle sanzioni. L’importo potrebbe andare dagli 84 ai 658 euro, non è stato possibile capire dal Comune quale importo avranno le multe. Non ci sarà una squadra speciale, ma con le nuovi assunzioni nel corpo della polizia locale sono più numerose le pattuglie su strada. Per effettuare i controlli, sostanzialmente, si baseranno sulla vista. Le auto e le moto apparentemente più anziane saranno fermate e controllate.
Sono esentati i veicoli, auto e moto, iscritti nei registri nazionali dei veicoli storici. Ma essendo l’iscrizione impossibile fino a gennaio 2019, anche chi potrebbe accedere al registro con il suo mezzo dovrà aspettare e stare fermo per un paio di mesi. “L’impossibilità di iscrizione ai registri storici fino a gennaio è uno dei motivi per cui abbiamo chiesto all’amministrazione una proroga dell’entrata in vigore di un’ordinanza che riteniamo ingiusta e inutile – dice Vittorio Vernazzano, presidente del Vespa Club Genova – ma non abbiamo neppure ricevuto risposta”.
Altre esenzioni riguardano i veicoli elettrici o a zero emissioni, quelli a metano e Gpl, i mezzi pubblici e di soccorso, i veicoli di polizia, forze armate, vigili del fuoco, protezione civile, aziende che erogano servizi pubblici essenziali, e ancora quelli con targa estera e anche i veicoli che dimostrino di andare a fare la revisione obbligatoria, ma solo nel tratto fino all’officina autorizzata.
Il sindaco di Genova Marco Bucci ha definito il decreto “un’ordinanza per favorire l’ecosostenibilità della città” e ha accompagnato la decisione con una serie di incentivi per chi acquisterà un mezzo nuovo. E’ noto come il documento, che di fatto ricalca la delibera presentata anni fa dalla giunta di centrosinistra di Marco Doria, è stata necessaria per evitare di incorrere in una serie di sanzioni e di rispettare le indicazioni della Regione e dell’Ue.
Nel testo dell’ordinanza c’è scritto che le analisi sulla qualità dell’aria prima e dopo un periodo di test porteranno a eventuali modifiche della misura. “Non è difficile prevedere che non ci sarà alcuna riduzione dell’inquinamento – afferma ancora Vernazzano – perché non sono le Vespe a impattare, ma semmai l’industria, i mezzi pesanti, le navi in porto, tuttavia siamo pronti a scommettere che il Comune risponderà con divieti ancora più stringenti”.