Genova. Cresce la preoccupazione anche nel capoluogo ligure per il futuro di Moby e Tirrenia, dove 30 lavoratori amministrativi ora temono per il loro futuro. “La situazione sta diventando sempre più critica non solo nel capoluogo ligure ma in tutte le città italiane dove si trovano le sedi dell’azienda. Stiamo parlando di migliaia di lavoratori tra marittimi italiani, lavoratori diretti e indiretti”, dice Mauro Scognamillo, segretario generale Fit Cisl Liguria.
“E’ una partita che va affrontata a Roma, direttamente nei ministeri competenti che oggi non hanno ancora compreso la gravità di quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane, e da cui non abbiamo risposte”, spiegano i sindacati.
“Ogni posto di lavoro va rispettato e difeso in ogni modo – prosegue Davide Traverso, segretario regionale Fit Cisl con delega ai porti -. A Genova ci sono 5 lavoratori che si occupano di manutenzioni per Moby e circa 25 impiegati e amministrativi presso Tirrenia. C’è grande incertezza su queste aziende, legata anche alle guerre fra armatori allettati dalle sovvenzioni statali per le isole”.
Secondo la Fit Cisl c’è “davvero il rischio che tantissimi lavoratori possano trovarsi senza occupazione da un giorno all’altro. L’assordante silenzio da parte della politica locale ci ha fatto lanciare il grido d’allarme affinché si possa finalmente avere un segnale di attenzione, cosa che mesi fa, per i 15 dipendenti di Tirrenia oggetto di trasferimenti a Livorno e licenziamenti, non c’è stata”.