Genova. “Gli arresti erano fatti da parte di italiani, i treni erano guidati da italiani durante la Repubblica sociale italiana che viene onorata ancora oggi. E questo non lo possiamo permettere”.
Pietro Dello Strologo, presidente del Circolo “Primo Levi”, stigmatizza con forza, le corone ai caduti della Rsi, parlando alle tante persone che partecipano alla marcia della memoria, alla quale hanno partecipato oltre un migliaio di persone, per ricordare, a 76 anni da quei tragici fatti, la deportazione degli ebrei genovesi. “Forse i giovani non sanno che il 20% degli ebrei italiani – sottolinea – è stato deportato e ne sono tornati pochissimi. Ne deportarono 262 da Genova, ne sono tornati in 12: erano uomini, donne, bambini, colpevoli solo di esistere. Questo oggi non viene ricordato a sufficienza”.
Dello Strologo, però, ha ricordato anche un altro segnale preoccupante. “L’astensione di una parte dei partiti in Senato – ricorda – è stata una brutta pagina che rappresenta però qual è oggi il nostro Paese: viviamo in una situazione di rischio, di pericolo, e i sintomi oggi di una forma autoritaria ce li abbiamo tutti”. Una preoccupazione condivisa da Fernanda Contri, giudice emerito della Corte a Costituzionale. “Ho provato sgomento per tutto quanto era successo in quegli anni e l’astensione parlamentare di questi giorni – ha ricordato – mi ha fatto ricordare il mio sgomento e il mio orrore”. Dello Strologo ha, poi ricordato che il 24 novembre, a Palazzo Ducale, sarà consegnato il premio internazionale Primo Levi a Liliana Segre “che l’ha accolto – ha concluso – con molto piacere”.