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Liguria, la ripresa si blocca sul nascere: economia stagnante e occupazione in calo

L'aggiornamento congiunturale di Bankitalia: calano le merci in porto e le presenze di turisti, segnali confortanti dall'export

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Genova. Stagnazione. Calma piatta. Bonaccia. È la fotografia dell’economia ligure che emerge dall’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia sui primi nove mesi del 2019. Una frenata in linea con la situazione nazionale e con le incertezze del mercato globale, anche se qualche segnale positivo c’è e arriva soprattutto dalle esportazioni. “I segnali di crescita che si erano intravisti hanno rallentato e si sono interrotti. È una stabilità che riguarda tutti i settori”, commenta Marina Avallone, direttore generale della sede genovese di Bankitalia.

Il segno meno più pesante è quello del porto. Nel primo semestre del 2019 le merci sono calate del 2%, i container dell’1,1%, mentre i passeggeri sono aumentati del 10%. Secondo gli analisti non si tratta degli effetti postumi di ponte Morandi, ma dell’andamento economico complessivo del Nord Ovest, che ha perso terreno nei primi mesi dell’anno: meno produzione, meno navi, meno traffico. Scendono anche le presenze nel turismo (-2,1%), ma la diminuzione è dovuta soprattutto a una contrazione nel mese di maggio, mentre negli altri mesi si registra una stabilità o una leggera crescita.

A bilanciare logistica e turismo sono stati l’immobiliare, con un aumento della compravendita, e una tenuta complessiva del commercio. Il settore delle costruzioni, dopo anni di caduta libera, si è finalmente stabilizzato. Una piccola luce in fondo al tunnel arriva poi dall’export: “È vero che si registra un calo dell’8% – commenta Avallone – ma in realtà, escludendo i settori più volatili, cioè la cantieristica navale e del petrolifero che hanno un ciclo produttivo più lungo dell’anno, non sarebbe un numero negativo”. A contribuire in maniera più determinante sono chimica farmaceutica, macchinari e apparecchi.

Non dà segni di guarigione, invece, il mercato del lavoro. Anzi, se a livello nazionale aumenta lievemente l’occupazione (+0,5%), in Liguria cala (anche se di poco, -0,4%). Confermata l’impennata della cassa integrazione straordinaria (+71,6% sul numero di ore) dovuta alle crisi industriali. I lavoratori dipendenti in complesso sono meno, ma sempre più stabilizzati, in compenso aumentano quelli autonomi. La disoccupazione è stabile al 10,6% e rispetto al 2018 non è cresciuta ma nemmeno calata.

Sul fronte delle imprese, al netto della crisi, la situazione è stabile. Debole la domanda di credito alle banche, complici alcune grandi aziende che si sono finanziate attraverso canali alternativi, ad esempio attingendo all’interno del proprio gruppo o con obbligazioni. Gli investimenti avanzano a passo molto lento, nonostante l’accesso ai prestiti sia più facile che in passato. Prevale, insomma, un atteggiamento prudente. Significativo l’aumento dei prestiti alle famiglie (+2,7%), con una domanda di credito alle banche da parte dei consumatori che continua a crescere.

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