Genova. Due tentativi, andati in fumo, in pochi giorni nella provincia di Genova: parliamo della famigerata “truffa dell’asfalto”, organizzata da una “banda” che, dopo aver fatto diversi colpi in Piemonte, sembra aver svalicato gli Appennini.
Un sistema molto semplice, che ha fatto già diverse vittime: un uomo vestito per bene, suppostamente il capobanda, con un forte accento inglese, si presenta al titolare di uno spazio commerciale, piuttosto che un condominio o altro, qualificandosi come titolare di una ditta edile e offrendosi di asfaltare l’eventuale spazio esterno del malcapitato, con il bitume avanzato da altri millantati cantieri, con la promessa, allettante, di un prezzo fuori mercato: “Mi costa più smaltirlo che metterlo qua”.
Una volta ricevuto il via libera, arriva una squadra di operai che procede rapidamente ad una asfaltatura massiva quanto precipitosa, per poi pretendere, con fare anche minaccioso, il pagamento di diverse migliaia di euro. Ma la qualità delle materie prime è talmente bassa, che dopo poche ore il manto è già devastato, mentre la banda non è più rintracciabile.
Nei giorni scorsi il titolare di un azienda del settore della logistica, nonostante si fosse accordato per un rattoppo, si è visto asfaltare senza poter intervenire tutto il piazzale, arrivando poi a dover staccare un assegno da 6 mila euro. Assegno che, grazie all’intuito degli operatori della filiale della banca del truffato, non è mai stato riscosso.