Genova. Non si è spenta la polemica politica seguita alla presentazione ‘in sordina’ dei dati preliminari alla stesura dei nuovi piani di emergenza esterna degli impianti a rischio incidente rilevante di Multedo, la cui scarsa divulgazione, come documentato da Genova24, ha impedito una più ampia partecipazione popolare: dopo le proteste di associazioni, cittadini e consiglieri comunali, arriva la “strigliata” del municipio Medio Ponente, che ha votato in consiglio una mozione che chiede maggiore trasparenza e visibilità per questi delicatissimi temi.
La mozione, presentata dalla consigliera municipale Nadia Carì, Chiamami Genova, è stata approvata all’unanimità, compattando maggioranza e opposizione, con un chiaro messaggio politico che arriva a Tursi: il territorio, su questo argomento, è compatto. “Il nostro municipio ha buone possibilità di essere parte in causa nella ricollocazione di questi impianti – si legge nel testo – e quindi massimamente interessato ai Piani di emergenza relativi – ed è per questo che si chiede alla giunta comunale di rendersi maggiormente presente presso le istituzioni decentrate”.
Non è solo una questione di prassi: la presentazione dei dati e degli studi preliminari è momento di approfondimento, con la possibilità di fare chiarezza su questioni importanti, che riguardano siti industriali fortemente impattanti: “Nelle slide presentate martedì 8 ottobre non sono più contemplati come erano previsti una versione precedente del 2012 i limiti attribuibili agli eventi esclusivi per impianti di superba che prevedevano nel caso di danni dal sicuro impatto dal 30 fino al raggio di 37 m dagli impianti di farlo Polesine reversibili fino a 51 metri di distanza dagli impianti una novità che avrebbe sicuramente suscitato qualche domanda è richiesto qualche risposta”.
Argomenti quindi importanti per il territorio municipale, soprattutto alla luce dei recenti rumors sulla destinazione degli impianti di Multedo, che, sebben smentiti ufficialmente, paventano Cornigliano in “pole position” tra le destinazioni. Per questo motivo a molti, a ponente, non sono andate giù le modalità con cui è stato gestito questo delicato passaggio informativo. E non sono più disponibili a subire passivamente le decisioni che arrivano dall’alto.