Genova. “Gli industriali perdono la pazienza, ma pure noi non scherziamo”. La replica dei cinque stelle al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia porta la firma di Luca Pirondini, capogruppo in Comune e sfidante di Bucci nell’ultima campagna elettorale, che in un post su Facebook rilancia: “Bisogna scegliere se stare dalla parte dei Benetton o dalla parte di Genova. Noi le idee le abbiamo molto chiare”.
“La Gronda è lì ferma da 30 anni ma la colpa della sua non realizzazione sarebbe chiaramente del M5S, figuriamoci. Trent’anni che viene definita dalla politica chiacchierona ‘un’opera indispensabile’ ma ad oggi non è nemmeno cominciato un cantiere. E se non fosse stata indispensabile quando pensavate di realizzarla?”.
E ancora: “Fare il vecchio progetto della Gronda, vorrebbe dire prorogare le concessioni ad Autostrade dal 2038 al 2042. C’è qualcuno a Genova che vuole premiare Autostrade con quattro anni in più di concessioni? Lo dica chiaramente. Fare il vecchio progetto della Gronda vorrebbe dire destinare alle casse di Autostrade due miliardi di euro poiché grazie alla possibilità di effettuare fino al 40% di lavori in house è quella la cifra che i benefattori di Autostrade gestirebbero direttamente. C’è qualcuno a Genova che vuole mettere altri 2 miliardi di euro in tasca ai Benetton? Lo dica chiaramente”.
Pirondini insiste sul progetto alternativo della ‘mini Gronda’ (raddoppio della A7 e prolungamento della strada a mare), che “prevede tempi di realizzazione inferiori, costi inferiori, miglior impatto sul traffico cittadino e miglior impatto ambientale poiché eviterà ‘il più grande scavo del mondo’ in roccia amiantifera, citando Giovanni Castellucci”.