Consiglio di fabbrica

Ex Ilva di Cornigliano, l’rsu: “C’è aria di smobilitazione, il giorno che non ci sarà lavoro scenderemo in strada”

Calano ordini e rotoli, Mittal manda via dieci tecnici che dovevano coordinare il lavoro nei vari impianti. Chiesto incontro urgente alla direzione

ilva

Genova. I delegati dello stabilimento ArcelorMittal di Genova e quelli rimasti in Ilva in amministrazione straordinaria confermano lo stato di agitazione in corso e chiedono un incontro urgente alla direzione della fabbrica di Cornigliano per avere chiarimenti sullo stato degli ordini e delle navi in arrivo.

E in una nota attaccano duramente governo e azienda: “L’imbuto in cui il governo ha cacciato i lavoratori siderurgici non ha precedenti nella storia sindacale italiana” si legge nel comunicato firmato da entrambe le rsu che questa mattina hanno partecipato a un consiglio di fabbrica congiunto.

“Non resteremo in mezzo a un tritacarne che metta a rischio reddito e occupazione” e “al vergognoso balletto elettorale opporremo una lotta senza se e senza ma” prosegue la nota. Per il consiglio di fabbrica di Genova “partiti, parlamentari, governo e azienda sono tutti responsabili di questo disastro”. E per quanto riguarda Genova “l’accordo di programma del 2005 e l’accordo sindacale del 6 settembre 2018 sono i punti di partenza da cui i lavoratori siderurgici non arretreranno”.

“Gli ordini stanno calando, i rotoli stanno scarseggiando e ai tecnici di Mittal Europa, una decina in tutto, che lavoravano su Genova e qui avevano anche preso casa – racconta Armando Palombo, coordinatore dell’rsu Arecelor Mittal, è stato detto di andare via. Che ci sia un clima di smobilitazione è evidente a tutti, anche se noi un po’ di lavoro fino a fine anno al momento lo abbiamo. Ma tutti devono sapere che il giorno che qui non ci sarà niente da fare noi faremo altro”.

Intanto il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia spiega che, se Arcelor Mittal non rivedrà la decisione di lasciare Taranto, per l’ex Ilva scatterà “l’amministrazione straordinaria, con un prestito ponte” da parte dello Stato in modo da riportare l’azienda sul mercato entro un paio d’anni. Se fosse necessario lo rifaremo senza alcun problema. Alternativa non c’è”.

I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil saranno ricevuti stasera alle 19.30 al Quirinale da Sergio Mattarella, per affrontare la questione dell’ex Ilva e in generale delle crisi industriali.

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