Genova. “Come ogni altra grande società Aspi dispone di una procedura strutturata di gestione preventiva del rischio, nella quale vengono individuati e valutati i potenziali rischi a cui è soggetta la società. Per quanto riguarda l’area dei rischi operativi, nella quale rientrava anche la scheda del Ponte Morandi, il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l’Italia ha sempre espresso l’indirizzo di mantenere la propensione di rischio al livello più basso possibile”.
Con queste parole, contenute in una nota stampa divulgata questo pomeriggio, Autostrade per l’Italia replica alla notizia uscita questa mattina sul ritrovamento di un documento che già a partire dal 2014 parlava di rischio crollo per il ponte Morandi.
“Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l’Italia – precisa la nota – definisce quindi ad inizio anno la propensione al rischio tollerabile per ogni area aziendale e a fine anno recepisce dal risk officer l’avvenuto rispetto da parte dei dirigenti responsabili – che devono mettere in atto ogni azione preventiva per la gestione di ogni specifico rischio – delle linee guida individuate”.
“Per quanto riguarda l’area dei rischi operativi, nella quale rientrava anche la scheda del Ponte Morandi, il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l’Italia ha sempre espresso l’indirizzo di mantenere la propensione di rischio al livello più basso possibile. Ciò significa in realtà che la società non è quindi in alcun modo disponibile ad accettare rischi operativi sulle infrastrutture. Di conseguenza, l’indirizzo del Consiglio di Amministrazione alle strutture operative è di presidiare e gestire sempre tale tipologia di rischio con il massimo rigore, adottando ogni opportuna cautela preventiva”.