Cultura

“Come se mi avessero spinto qui”, la violenza nascosta tra le mura domestiche sul palco del Teatro dell’Ortica

Tutti gli appuntamenti della settimana per il teatro della Val Bisagno

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Genova. Mentre il freddo inizia a calare sulla nostra città, il Teatro dell’Ortica prosegue la sua stagione, con diversi appuntamenti previsti per i prossimi giorni. Sabato 16 sera, alle ore 21, presso l’auditorium di via Allende, andrà in scena “Come se mi avessero spinto qui”, di Marco Tulipano, protagonista sul palcoscenico insieme a Nicoletta Tangheri: una storia che parla di quella violenza nascosta che rimane dentro l’ambito famigliare, che diventa consuetudine, abitudine, che non si manifesta, che rimase chiusa dentro un perimetro di clausura e non si fa riconoscere. Ma lascia segni.

Domenica 17, dalle 16, torna il consueto appuntamento con il teatro dedicato ai bambini, con “Furto all’ora di merenda”, con Martina Fochesato, Irene Gulli, Giancarlo Mariottini, Ilaria Piaggesi, Nicoletta Tangheri, Gaia Salvadori per la regia di Ilaria Piaggesi: in un piccolo paesino fuori dal centro, la Contessa Vanessa, ricca ereditiera della famiglia nobile della regione, indice una merenda alla quale invita i cittadini, con l’unico scopo di farsi ammirare e adulare da loro. Durante questo evento la sua preziosa corona sarà rubata e saranno i bambini e le loro famiglie a risolvere questo strano caso di furto.

Giovedì 21 novembre, alle 16, il nuovo incontro di cultura e storia, con Massimo Angelini, che ci racconterà “Come nasce la modernità tra il Sec. XII e Sec. XIII”: seguendo le tracce di due pensatori vissuti nello scorso secolo – Pavel Florenskij e Ivan Illich – si può tentare ancora un passo indietro e rileggere le tracce del nostro modo contemporaneo di vivere e vedere le cose già nei primi secoli del secondo millennio, nel graduale mutamento di accento dalla persona all’individuo e nella progressiva perdita dei sensi.

Sabato 23 novembre, alle 21, sul palco del Teatro dell’Ortica tornerà lo spettacolo di e con Mirco Bonomi e Antonio Carletti “1969 Piazza Fontana”, il racconto della prima grande strage che ha insanguinato la nostra storia recente, attraverso le biografie delle vittime.

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