Genova. Dopo oltre 15 anni dal suo “spegnimento”, la centrale termoelettrica di quella che era l’acciaieria Ilva è un ex impianto industriale ancora non bonificato, incastonato nell’area industriale di Cornigliano, a poche decine di metri dalla abitazioni.
Per questo motivo i cittadini si interrogano su quanto tempo sia stato perso in questi anni, e, soprattutto, quale sia il prezzo di questo ritardo: a mettere nero su bianco questa esigenza di conoscere dati e misurazione una raccolta firme rilanciata sui social network dai gruppi territoriali locali, come “Cornigliano la Rinascita”.
Le operazioni di bonifica, presso la centrale come su altri spazi dell’area, per esempio il piazzale indicato come prossima sede del Luna Park, erano previste dall’accordo di programma firmato e sottoscritto nel 2005 anche dai ministeri, oltre che dalle amministrazioni e associazioni locali.
A spaventare è soprattutto il gran quantitativo di amianto ancora presente nella struttura, secondo alcuni “abbandonato agli elementi”, la cui distanza dalle case diventa praticamente nulla in occasione di vento da sud: “Chiediamo uno studio epidemiologico e di impatto ambientale, per verificare una possibile contaminazione da fibre di amianto e/o patologie correlate dei lavoratori e cittadini delle delegazioni interessate”, si legge sui volantini. La raccolta firme è iniziato lo scorso sabato 9 novembre, e proseguirà nelle prossime settimane.
Ma non solo: