Genova. Il ‘caso Segre’ sbarca a palazzo Tursi. Dopo l’astensione del centrodestra in Senato sulla mozione della senatrice a vita che voleva istituire una commissione su razzismo e antisemitismo, è il gruppo consiliare del Partito Democratico ad accendere la miccia con una proposta analoga inviata al presidente della sala rossa, il leghista Alessio Piana.
“La proposta si situa nel solco della storia di Genova, medaglia d’oro al valor militare per l’alto sacrificio espresso nella Resistenza e nella lotta di Liberazione dal nazifascismo, un riconoscimento che rappresenta l’apice per una comunità che si è sempre contraddistinta nella difesa dei valori di libertà, democrazia, diritti e contro ogni forma di intolleranza”, spiega il gruppo dem in una nota.
La proposta riguarda “l’istituzione di una commissione consiliare speciale dedicata a contrastare i fenomeni dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo, dell’istigazione all’odio e alla violenza“. A norma di regolamento, dovrà essere approvata a maggioranza assoluta dal consiglio comunale. Ed è qui che l’opposizione spera di cogliere in fallo i partiti che sostengono la giunta Bucci.
“Nessun problema a lottare contro razzismo e antisemitismo – commenta a caldo il consigliere Sergio Gambino di Fratelli d’Italia -. Se però con questa cosa devono criminalizzare chi dice prima gli italiani, porti chiusi a clandestini e migranti economici e difesa degli interessi nazionali, allora dico no grazie”.
“Vedremo come è stata formulata la richiesta e soprattutto argomentata – fa sapere il presidente Alessio Piana – nel merito su questi temi in questo ciclo amministrativo è sempre stata trovata una posizione condivisa”. Ma poi si sbilancia: “Francamente di una commissione speciale per come le prevede il regolamento non vedo la necessità, già esiste una commissione nella quale questi argomenti possono essere trattati”.
La questione intanto tiene banco a livello nazionale e infiamma lo scontro interno al centrodestra. Contro Berlusconi e la scelta di astenersi si sono schierati Mara Carfagna, l’ex Giovanni Toti e il sindaco di Imperia Claudio Scajola.