Genova. Avrebbe dovuto concludersi l’altra sera, poi ieri mattina, poi ieri pomeriggio ma più passava il tempo più era chiaro che quelle che sembravano limature erano in realtà divergenze non facilmente superabili tra Carige e sindacati.
Il nodo più difficile da sciogliere è quello relativo alle tutele per quei dipendenti di Carige coinvolti dal maxi piano di esuberi da attuare da qui al 2023. Aperto anche il discorso sul congelamento allo stesso anno del contratto integrativo.
Ieri i sindacati sembravano aver messo a segno una prima vittoria facendo calare da 800 a 680 il numero di uscite controllate (oltre alle 400 già previste) e sembrava, quindi, che la trattativa potesse andare verso una conclusione positiva. Non è bastato.
A questo punto poche certezze per il futuro immediato. Proprio nei giorni in cui la banca deve chiudere tutte le partite aperte tra piano industriale e ricapitalizzazione per avere l’ok della Consob a procedere con l’aumento di capitale. L’obbiettivo è farlo entro la fine del 2019.