Genova. Amiu Bonifiche spa potrebbe a breve essere trasferita in toto a San Felice, negli spazi dell’area Ex Bullonital, in val Bisagno. Un’operazione i cui dettagli non sono ancora definiti, ma che, secondo alcune indiscrezioni che abbiamo raccolto, potrebbe suscitare non poche polemiche e contrarietà interne ed esterne all’azienda.
La scelta, resa necessaria dopo il crollo di Ponte Morandi che ha devastato la sede di Rialzo, in Valpolcevera, è stata preceduta da un “pellegrinaggio” di uffici, mezzi e lavoratori, divisi oggi tra Matitone e locali ex Cerosillo, in Val Bisagno. Serviva quindi una nuova sede “e gli spazi di San Felice risponderebbero alle esigenze dell’azienda – ha detto l’assessore Viale durante lo scorso consiglio comunale, leggendo una nota tecnica degli uffici dell’assessore Campora – con 4500 metri quadrati di superfici di cui circa 2 mila scoperti”.
La risposta è arrivata durante il question time, a seguito dell’interrogazione del consigliere Claudio Villa (Pd), che ha chiesto chiarimenti, soprattutto in luce delle prime perplessità degli abitanti della zona, preoccupati dalla nuova eventuale servitù. “Si parla di una locazione di 12 anni, più eventuali 6 in aggiunta” ha detto Viale in Sala Rossa: secondo le indiscrezioni che abbiamo raccolto il canone annuale si aggirerebbe sui 100 mila euro, cifra che durante i primi anni, ancora da quantificare, sarebbe stornata dei costi che Amiu Bonifiche dovrà sostenere per la ristrutturazione e adeguamento degli spazi, mentre alla bonifica del terreno dovrebbe provvedere la proprietà stessa.
Un’operazione, quindi di lungo periodo, che impegnerebbe l’azienda per circa 2 milioni di euro, in presenza della ‘spada di Damocle’ della scadenza del contratto di servizio della azienda madre (cioè Amiu spa che la controlla al 100%) con il Comune di Genova, prevista per il 31 dicembre 2020. Con tutte le incertezze del caso.
La scelta, inoltre, sarebbe in contrasto con il business plan dell’azienda: il documento di programma per il triennio 2019/2021, parla di trovare una nuova sede, accendendo un mutuo da 800 mila euro, il più vicino possibile a Scarpino, l’asset principale di Amiu Bonifiche, che si occupa sì anche di smaltimento amianto (la demolizione dell’Ex Nira, infatti, ha fatto da tampone nel periodo post Morandi) e diserbo, anche se questo servizio oramai sempre più frazionato con Aster (che a sua volta sub appalta a cooperative), ma in maniera che sarebbe stata definita “residuale” secondo quanto emerso dai recenti incontri tra sindacati e azienda, come riportato da fonti, appunto, sindacali. Avere la sede a San Felice, quindi, potrebbe essere una criticità dal punto di vista logistico e di costi di servizio, obbligando a trasferimenti giornalieri fino a ponente e vincolando una serie di risorse strategiche per l’azienda.
La decisione è arrivata, secondo quanto riferito dall’assessore in aula, dopo aver vagliato diverse ipotesi di spazi, pubblici e privati, senza però aver trovato la collocazione ideale. Si è trovato infine nell’area Ex Bullonital, ora di proprietà della Sampierdarena Olii srl, la disponibilità per portare avanti lo spostamento di tutta l’azienda, in affitto, per i prossimi vent’anni almeno. Sarà la scelta migliore?