Genova. La notizia della scelta degli spazi dell’ex Bullonital di San Felice, in Val Bisagno, come nuova sede di Amiu Bonifiche, è arrivata sul quartiere come una bomba, facendo scoppiare la polemica. E non sono in pochi a parlare di mobilitazione di piazza.
Secondo quanto raccolto da Genova24, come pubblicato nei giorni scorsi, gli spazi dello stabilimento ad oggi abbandonato sarebbero stati scelti per il trasferimento di uffici e deposito logistico per la controllata di Amiu, in cerca di una nuova sede dallo scorso 14 agosto. Ma non solo: oltre a uffici, spogliatoi e magazzini logistici, nel 2020 la nuova sede potrà ospitare uno dei Centri del Riuso, secondo, secondo quanto riportato dal sito dell’azienda sarà uno dei di luoghi dove i cittadini potranno portare i loro mobili e oggetti per donarli oppure farli riparare.
Ma, a quanto pare, la decisione presa dall’azienda non è stata fatta “maturare” con il territorio interessato, mandando oggi nel panico, comprensibilmente, decine di famiglie che abitano quell’area. “Il problema è soprattutto questo – sottolinea il presidente del Municipio IV Roberto D’Avolio – in questo genere di scelte il confronto con il territorio è doveroso, soprattutto se si tratta di un’azienda che dipende dal pubblico. Ad oggi non sappiamo i dettagli di questa operazione, non sappiamo quanti mezzi graviteranno su questa sede”.
Perchè il problema è questo: via San Felice è una piccola strada, “delicata”, che nelle ore di punta, tra scuole e rientri da lavoro, presenta ondate di traffico notevoli, diventando un budello spesso congestionato: “Sarebbe un problema serio per la viabilità – spiega D’Avolio – ed è per questo che abbiamo chiesto immediatamente chiarimenti sulla notizia, che, ci spiace, aver ricevuto a mezzo stampa e non per vie ufficiali”.
Oltre a questo, rimangono i dubbi sulla praticità e opportunità del luogo, decisamente distante da quella Scarpino divenuta la principale destinazione degli uomini di Amiu Bonifiche: nel caso il tutto venisse confermato, tutto i giorni i mezzi da lavoro partirebbero dal cuore della Val Bisagno per raggiungere le alture sopra la Valpolcevera, con notevole dispiego di tempo e carburante per attraversare, andata e ritorno, la città.
L’unica nota positiva, ad oggi, è la totale infondatezza, per fortuna, di eventuali depositi di amianto, cosa che, giustamente, aveva creato allarme per gli abitanti di via San Felice: una volta recuperato, infatti, il materiale amiantifero non viene stoccato nella sede di Bonifiche, ma finisce direttamente in discarica. La lontana, lontanissima, discarica di Scarpino.