Genova. È stato lo scirocco a salvare la città dalla seconda notte infernale, mentre è in ginocchio la provincia di Savona, dove non si contano i danni e le esondazioni. La zona più colpita in città metropolitana è stata quella del Ponente rivierasco, con quasi 80 millimetri caduti nella notte a Sciarborasca, nell’entroterra di Cogoleto. L’allerta rossa proseguirà fino a mezzogiorno.
Resta chiusa l’Aurelia tra Genova e Arenzano, non solo per l’interdizione della galleria Pizzo che scatta in automatico con l’allerta rossa o arancione, ma anche per una frana prima del camping di Vesima. L’intervento di rimozione dei detriti crollati potrebbe estendersi anche oltre la durata dell’allerta.
A Genova 33 persone sono ancora sfollate. Rimangono chiuse alcune strade dove sono in corso le operazioni per risolvere frane e allagamenti: corso Perrone (inagibile lato Campi per una grossa frana, mentre sul lato di Fegino colpito dall’alluvione possono passare solo i residenti), via Fiodor, la rotatoria di via San Giovanni d’Acri (e di conseguenza l’entrata/uscita per Cornigliano dalla strada Guido Rossa) e via Trasta (dove però il transito è garantito su un terreno privato). Risolte tutte le altre criticità compresa Murta, che ora si può raggiungere grazie a un senso unico alternato. Non ci sono isolati.
“Stiamo elaborando con Amiu e Aster un piano di rimozione dei detriti – spiega il consigliere delegato alla protezione civile, Sergio Gambino . Proveremo a far sì che la settimana inizi in modo quasi del tutto normale. La frana di Vesima ci preoccupa perché è ancora in corso, oggi faremo ulteriori valutazioni”. La situazione più grave è quella di Fegino, dove via Borzoli e via Ferri sono finite sott’acqua e circa 40 uomini stanno lavorando per liberare la strada da fango e detriti. Molte le località della Valpolcevera dove stanno intervenendo vigili del fuoco e idrovore per liberare box e cantine riempiti dall’acqua.