La carta

30 anni della convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, il garante: “I bambini devono essere ascoltati”

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Genova. “Credo che il diritto su cui bisogna intervenire, sia quello all’ascolto, quello del bambino di poter esprimere liberamente la propria opinione e di essere sempre sentito su tutte le cose che lo riguardano. Questo credo che sia ciò che merita maggiore attenzione da parte dei grandi perché i diritti dei bambini devono diventare i doveri per gli adulti”. Secondo il difensore civico della Regione Liguria Francesco Lalla, che svolge il compito di garante per l’infanzia, è questa la priorità su cui lavorare con più attenzione.

Un invito che arriva nell’incontro che si è svolto in Regione in occasione del trentennale della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. “La nostra amministrazione ha posto particolare attenzione sul tema dei diritti dell’infanzia e della tutela della famiglia – ha ricordato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – si va dai 2,5 milioni per l’ampliamento dei nidi e micronidi pubblici, all’estensione degli orari di attività, alle riduzioni delle rette e progetti di ampliamento delle strutture alle misure per allentare la pressione fiscale per le famiglie con più di 4 figli e le giovani coppie, dai 4,8 milioni di euro distribuiti ai Comuni liguri sempre per nidi e scuole dell’infanzia ai voucher nido, fino ai nidi estivi e all’abolizione, nella giunta di oggi, del superticket per i minori di 18 anni”.

Durante la giornata è stato presentato anche l’Atlante dei Diritti, uno strumento on-line che raccoglie un centinaio di esperienze, buone prassi, e competenze legate ai diritti dell’infanzia esistenti nel territorio ligure. “In Liguria abbiamo fatto uno straordinario lavoro in rete con l’associazionismo e la magistratura minorile – spiega la vicepresidente e assessore alla Sanità e Politiche sociali Sonia Viale – e gli enti locali possono sostenere e rafforzare i minori e le famiglie nel raggiungimento degli obiettivi di una crescita sana, come il diritto alla casa, all’istruzione e all’educazione. Il fondo politiche sociali è aumentate grazie a un intervento del governo lo scorso anno e quindi possiamo distribuire più risorse”.

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