Genova. Come spesso succede quando si parla di edifici abbandonati da tempo immemorabile, nel quartiere di Voltri lo chiamano il “palazzo della vergogna”. Siamo in via Sant’Ambrogio, nella parte storica della delegazione del ponente genovese. Qui, sorretto da tubi innocenti ormai arrugginiti e impalcature che trasudano abbandono, l’ex albergo Trezzano.
La struttura fatiscente nel 1998 è stata distrutta da un grosso incendio. Oltre la facciata, all’interno, il palazzo è praticamente sventrato. Ieri in Comune a Genova è stata votata all’unanimità una mozione della Lega che impegna sindaco e giunta a farsi portavoce con Regione Liguria affinché si occupi della situazione e si arrivi finalmente a una soluzione della vicenda.
“L’ex albergo è diventato un rifugio di colonie di topi con situazioni igienico-sanitario molto discutibili – dice la capogruppo Lorella Fontana – dopo il passaggio della struttura ad Arte, nel 2012 è stato realizzato un bando per l’affidamento dell’edificio a privati, seguito nel 2015 dalla riqualificazione della via in questione con un’opera da 150 mila euro. Nonostante questo, la struttura resta nel degrado per una inazione totale da parte di Arte”.
Nei mesi scorsi alcuni cittadini del quartiere avevano messo in atto una particolare forma di protesta tappezzando la faccia dell’ex hotel Trezzano con cartelli del tutto simili a quelli di vendita immobiliare e a quelli che descrivono antichi tesori. Qui però si leggeva: “A Voltri l’ex hotel Trezzano in via Sant’Ambrogio è il “Monumento della vergogna” ( XIX – XX Sec). Queste che potete ammirare sono le impalcature eterne, dove nessun operaio ha mai lavorato, dove nessun lavoro è mai stato eseguito e nessuna ristrutturazione è in programma. L’albergo riscuote grande successo tuttora come fissa dimora per piccioni e ratti”.