Genova. “Siamo pronti a incatenarci in piazza per tre giorni se la situazione non si sbloccherà. È l’unico modo che abbiamo per farci sentire”. Michele Raffaelli, consigliere municipale del Levante, non usa mezzi termini e si prepara a guidare la crociata dei cittadini per lo scolmatore ‘dimenticato’ di Genova. Quello del rio Vernazza-Chiappeto, un piccolo corso d’acqua che nel 2011 e 2014 seminò panico e distruzione nelle case della conca di via Pontetti, tra via Isonzo e corso Europa, dove scorre intubato sotto la sede stradale.
Il cantiere per realizzare l’opera, una galleria di circa 700 metri che devia interamente il flusso verso il torrente Sturla, non è mai stato aperto. L’iter è fermo infatti alla progettazione definitiva, che deve ancora ricevere il via libera dalla conferenza dei servizi. Da qui si dovrà arrivare al progetto esecutivo e alla gara per affidare i lavori. Costo dell’opera intorno ai 16 milioni, comprensivi di adeguamento idraulico dello Sturla, già finanziati col ‘Patto per Genova’.
“Bisogna fare chiarezza, basta promesse, basta celebrità, servono risposte – tuona Raffaelli che oggi ha presentato un’interrogazione urgente in consiglio municipale – Proprio in occasione della bando bando per un’opera assai più imponente, lo scolmatore del Bisagno, è stata data indicazione dell’inizio lavori ad Aprile ovvero sei mesi dopo la pubblicazione. Perché nel nostro caso il tempo deve addirittura raddoppiare?”.
Al momento sono in corso le procedure di esproprio e l’avvio dei lavori, secondo quanto ha scritto a Raffaelli l’ingegnere del Comune Stefano Pinasco, è previsto per la primavera del 2020. Comunque troppo tardi per scongiurare pericoli anche nel prossimo autunno.
“Stiamo aspettando il progetto definitivo, in un mese dovrebbe essere pronto – risponde l’assessore Pietro Piciocchi, interpellato da Genova24 – nel frattempo verrà indetta un’assemblea pubblica per presentare l’opera ai cittadini. Per la gara purtroppo ci vorrà tempo perché sarà un bando europeo”.
Una storia di ritardi inspiegabili – secondo il sito del Comune il bando sarebbe dovuto partire nel primo trimestre 2018, quasi due anni fa – che torna a deflagrare mentre il quartiere si prepara alla prima allerta meteo della stagione. Un malumore che cresce a pochi giorni dall’avvio in pompa magna della procedura per lo scolmatore del Bisagno e dall’annunciata fine dei lavori per quello del Fereggiano.
A gennaio i cittadini erano scesi in piazza bloccando il traffico in corso Europa, e ora non si escludono gesti ancora più eclatanti col supporto delle opposizioni di Tursi. Poco prima della manifestazione l’ormai ex assessore Fanghella aveva dichiarato che a maggio sarebbe uscito il bando e che i lavori sarebbero iniziati nel 2019.
Quei tempi non sono stati rispettati. E così in via Pontetti torna la paura. Nel 2011 alcune case, invase dall’acqua che aveva sfondato l’asfalto, furono sommerse da tre metri di fango. E una famiglia, quella di Lara Petrucci, ha scelto di non tornare più per timore di vivere lo stesso incubo.