Furbastri

Stabilimento balneare “totalmente inesistente” per demanio e fisco. I controlli dell’Agenzia delle Entrate

Tante violazioni e irregolarità scoperte durante l'operazione congiunta con l'Agenzia del Demanio e comuni

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Foto d'archivio

Genova. L’Agenzia del Demanio, i Comuni di Genova ed Arenzano, la Capitaneria di porto e l’Agenzia delle Entrate hanno portato a termine un’importante operazione sinergica di contrasto all’evasione dei canoni demaniali, all’abusivismo edilizio e all’evasione fiscale.

Dopo il caso dell’estate scorsa, con il primo sequestro del paese si una parte di stabilimento balneare, inizia quindi un giro di vite sulle attività svolte su proprietà demaniali.

L’intervento nasce da un’articolata azione congiunta tra le diverse istituzioni che, grazie alla condivisione delle informazioni presenti nelle rispettive banche dati, ha portato ad una mirata selezione dei soggetti da sottoporre a controllo. Le attività esaminate rilevavano difformità tra le concessioni rilasciate dall’Ufficio demaniale del Comune competente, le visure catastali e le planimetrie presenti nella banca dati dell’Ufficio Provinciale del Territorio di Genova.

Considerato il comune interesse per la tutela erariale, le ispezioni sono state condotte da nuclei composti da militari della Capitaneria di porto, funzionari dei Comuni, dell’Agenzia del Demanio e dell’Agenzia delle Entrate. In particolare, tale attività è stata finalizzata ad accertare il corretto utilizzo del demanio pubblico marittimo da parte delle Strutture balneari. I medesimi complessi, infatti, benché organizzati in articolate strutture immobiliari, stabilmente utilizzate, titolari di regolari concessioni demaniali e capaci di produrre reddito, non risultavano regolarmente denunciati al catasto.

Dai controlli sono emerse gravi e diverse irregolarità: uno dei più grandi stabilimenti balneari del levante cittadino, dotato di bar-ristorante, cabine e parcheggio riservato, per il catasto risultava completamente inesistente. Sempre a Genova un immobile dichiarato magazzino veniva adibito a palestra, mentre, ad Arenzano una struttura censita come ristorante/bar era utilizzata anche come stabilimento balneare con relative cabine. Tali attività hanno consentito di accertare importanti scostamenti tra i ricavi reali e quelli dichiarati, portando al recupero di quanto evaso, che ammonta, per il momento, a diverse decine di migliaia di euro.

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