Genova. Hanno commesso due rapine e un furto con destrezza tra maggio e giugno e ieri, dopo le indagini della sezione criminalità diffusa della squadra mobile che hanno portato all’emissione di un’ordinanza da parte del gip, sono stati arrestati.
Gli arrestati sono un peruviano, un marocchino e un ecuadoriano, rispettivamente di 23, 24 e 43 anni, tutti irregolari sul territorio dello stato, pregiudicati e senza fissa dimora.
Le indagini hanno consentito di attribuire al cittadino peruviano gli episodi del 30 marzo e del 7 aprile, al 43enne ecuadoriano l’episodio del 30 marzo (per il quale è indagato in stato di libertà) e quello del 25 giugno, ed infine al 24 enne marocchino l’episodio del 7 aprile.
In particolare, nella tarda serata del 30 marzo, i due sudamericani hanno rapinato la borsetta e lo smartphone ad una ragazza genovese che rientrava a casa dal lavoro: la giovane è stata aggredita mentre saliva le scale del palazzo dove vive, in via della Maddalena.
Appena una settimana dopo, nel pomeriggio del 7 aprile, in vico Spinola, il 23enne peruviano è entrato nuovamente in azione con la complicità del coetaneo marocchino: i due hanno strappato un telefono cellulare dalle mani di un uomo anziano e con problemi di deambulazione, che si è poi allontanato subito dopo il fatto, restando ignoto. In soccorso della vittima tuttavia sono accorsi due giovani cittadini stranieri che, dopo aver assistito alla scena, si sono messi all’inseguimento degli scippatori, riuscendo a bloccare il sudamericano.
Infine, nella notte del 25 giugno, in via Gramsci, il pregiudicato ecuadoriano, agendo da solo, ha rapinato una donna di origine francese, minacciandola con una bottiglia di vetro rotta e portandole via uno smartphone.
Gli arresti di ieri rientrano nel più ampio dispositivo di contrasto alla criminalità da strada, che vede coinvolti diversi Uffici e reparti della Polizia di Stato, finalizzato a contrastare un fenomeno delittuoso che colpisce sovente fasce esposte della cittadinanza, in particolare donne, anziani e giovanissimi.
I tre arrestati di ieri erano peraltro già detenuti in quanto già resisi responsabili di reati contro il patrimonio; l’ulteriore provvedimento restrittivo è stato loro notificato con la collaborazione della Polizia Penitenziaria.