Genova. Il grande giorno è arrivato: dalle ceneri di quello che era il vecchio tracciato di Ponte Morandi (in realtà un po’ spostato a sud) a un anno e quasi due mesi dal crollo, il nuovo ponte per Genova inizia a prendere una forma riconoscibile, con il primo pezzo di impalcato orizzontale sistemato sulle pile 5 e 6.
Per l’occasione predisposta la cerimonia, con rappresentanti delle istituzioni e delle ditte coinvolte: a Genova anche il premier Giuseppe Conte e la ministro per le infrastrutture Paola De Micheli. In anticipo rispetto all’orario di inizio è arrivato anche l’architetto Renzo Piano, al cui disegno si ispira il futuro ponte per Genova: “Questo non è un varo come tutti gli altri, questo è un varo speciale – ha detto – questo momento è speciale anche perché non è una posa della prima pietra, è un varo come si fa per le navi”.
L’elemento d’acciaio lungo 50 metri e pesante 480 tonnellate che costituisce la prima parte della prima delle 19 campate che comporranno l’opera è stato issato questa mattina a circa 50 metri di altezza. Due gruppi di carrelloni semoventi (SPMT) hanno trasportato la struttura in acciaio dalla zona dove è stata preassemblata fino alla zona di varo. L’elevazione del primo tratto d’impalcato è stata effettuata da due gru tralicciate e cingolate della portata di 650 tonnellate che hanno operato in tandem prendendo in carico la struttura e sollevandola in quota,
L’atmosfera nel cantiere è positiva: oggi in qualche modo si celebra un passaggio importante per quello che per molti è una rinascita della città, un segno di resilienza e capacità di gestione dell’emergenza. Un momento sicuramente lieto ma che non può prescindere dal ricordo della tragedia. Per questo motivo prima della cerimonia è stata fatta spegnere la musica in filodiffusione nell’aria cantiere. Si è optato, insomma, per un più rispettoso silenzio: i soli suoni uditi, quelli delle macchine da cantiere.
Il sindaco Marco Bucci si è presentato indossando la cravatta delle grandi occasioni con inciso “Femmo torna Zena superba” e non ha mancato l’occasione per sfoderare il cavallo di battaglia della giunta in carica: “Se lo avete notato questa è la cravatta che metto sempre nei momenti importanti anche perché vuole mandare un messaggio chiaro cioè che Genova aspira a diventare una delle città più importanti in Europa”.
Presente anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “Questo è un giorno importante, come ce ne sono stati altri, ma credo che sia un atto di rispetto oggi essere qui per questa cerimonia anche per ricordare le persone che non ci sono più e per dimostrare che la politica può rispettare le promesse e in questa città e in questa regione lo sta facendo”, ha commentato a latere.
“Noi cercheremo di rispettare i tempi. Ricordo a tutti che i tempi iniziali erano 12 mesi dopo la demolizione. La demolizione è finita a giugno, ma i mattoni sono ancora qua. Noi c’eravamo messi prima a lavorare – ha ricordato Giuseppe Bono, ad di Fincantieri – Tutte le aziende erano state mobilitate, credo che ce la faremo se non ci saranno altri intoppi. Chiamiamolo “il ponte”, verrà fuori un’opera veramente bella anche dal punto di vista architettonico. È un simbolo e, se lo facciamo nei tempi che ci siamo prefissi, credo che sarà un esempio per il paese, per un’Italia che quando vuole, certi obiettivi li raggiunge”.
Alle 10e11, scandito dal suono della sirena, è iniziato il varo in quota, che è durato circa mezzora prima dell’inizio del fissaggio sulle pile. Contemporaneamente la cerimonia ufficiale, con gli interventi delle istituzioni.
“Questo ponte non è solo il ricordo di una grande tragedia ma anche la certezza che quando stiamo tutti insieme diamo un segnale che noi in Italia riusciamo a fare le cose giuste nei tempi giusti”, ha detto Bucci subito prima di premere il pulsante che a ha dato il via al varo. Proprio oggi il premier Conte, peraltro, ha firmato la proroga – attesa – dell’incarico di commissario straordinario per lo stesso Bucci.
“Questo è un ponte che ha il dna dei genovesi, ha un impalcato forte come l’acciaio e che somiglia una nave e per i genovesi andare per mare significa dare ricchezza alla nostra città. Poi ci sono le pile che vanno su una dopo l’altra ‘cianin cianin’ come diciamo a Genova – ha aggiunto Bucci, che con voce commossa ha voluto ringraziare – con nel cuore il ricordo delle 43 vittime
chi ha demolito il ponte, chi lo ha costruendo e tutti i cittadini genovesi che vivono intorno al ponte, che soffrono un disagio per cantiere che non si ferma mai e che tra qualche mese riunirà i due versanti della vallata”.
“Costruire è un gesto collettivo, nel costruire nasce la solidarietà, costruire è un gesto di speranza, di fiducia, di pace” ha detto Renzo Piano durante il suo intervento, aggiungendo: “Nella mia carriera ho imparato che in Giappone, per tradizione, gli architetti non parlano molto ma dicono agli operai ‘lavorate in sicurezza’. Ecco, noi progettisti abbiamo fatto il nostro lavoro tranquilli seduti a un tavolo, voi – rivolto alle centinaia di operai e tecnici – siete degli acrobati, state facendo qualcosa di straordinario, state varando un ponte in aria, quindi mi raccomando, lavorate in sicurezza, non fatevi male”.
Il concetto della sicurezza sul lavoro è stato ribadito anche dall’ad di Fincantieri Giuseppe Bono. “Noi faremo questo ponte, in sicurezza, e lo faremo in sette mesi, è qualcosa che va raccontato in giro per il mondo”. “Il messaggio più importante che viene da Genova è che siamo capaci a fare le cose, i ponti, le metropolitane, le dighe, oggi questo ponte è il più bell’esempio del fatto che se collaboriamo possiamo fare le cose”, ha detto poi Pietro Salini, ad di Salini Impregilo. Piccolo imprevisto, nel momento in cui a prendere il microfono è stato l’imprenditore del colosso dell’edilizia: è iniziato a piovere e mentre Salini faceva un riferimento a Dio per auspicare in un aiuto “dal cielo”, la pioggia ha fatto scattare un corto circuito e saltare il collegamento audio.
Poi le parole del premier Conte. “Questo ponte è simbolo di rinascita, di una collaborazione sinergica, del fatto che quando si dà possibilità alle eccellenze di lavorare insieme, si possono fare grandi cose. Dobbiamo essere tutti orgogliosi, ognuno per ciascuna piccola parte che costituisce il tutto di questo progetto”. Il presidente del Consiglio ha poi ringraziato Renzo Piano, gli ingegneri e gli architetti e le maestranze che “lavorano con abnegazione e turni continui”. Ma, dice Conte, “non possiamo dimenticare le 43 vittime, il cui ricordo è incorporato in questo progetto, e l’impegno del governo è di fare sì che la manutenzione e la sicurezza delle l’infrastrutture è un imperativo morale e categorico”. Infine, “un saluto ai genovesi, ai parenti delle vittime, agli sfollati, Genova ci sta dando una grande lezione di luce e rinascita, io continueró a tornare sino a quando non avremo completato questo progetto di rinascita”.
Finita la cerimonia le autorità hanno raggiunto il Porto Antico per la cerimonia di inaugurazione dello ‘Spazio Ponte’, mentre la trave continuava a essere issata e poi calata lentamente sui casseri dei piloni. Le operazioni sono terminate poco prima delle 11e30, quando la posa è stata dichiarata riuscita dal suono delle sirene e un applauso degli addetti.