Genova. “Riteniamo assolutamente inadeguata l’assemblea pubblica sui piani di emergenza esterna per impianti industriali a rischio incidente rilevante dello scorso 8 ottobre, in quanto la corretta divulgazione della stessa non è avvenuta con le modalità preposte dalla vigente normativa”.
Affonda il colpo Stefano Giordano, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, dopo le polemiche relative alla assemblea pubblica organizzata da prefettura e comune per mettere a conoscenza dei documenti preliminari ai Pee (piani emergenza esterna) la popolazione cittadina, organizzata “in sordina” a causa di una mail non partita. Il “j’accuse” segue la denuncia di Genova24, che potete trovare qui, che aveva rilevato la poco a conoscenza di quell’importantissimo incontro, causato da un problema tecnici, come spiegatoci dalla prefettura stessa.
La missiva, indirizzata a prefetto e sindaco, chiede di rispettare la normativa in materia, specificata dalla legge Seveso III che ha recepito la normativa europea: “Analizzando la specifica sezione del sito della prefettura in relazione percorsi per l’aggiornamento dei piani di emergenza esterni di varie Industrie classificate a rischio incidente rilevante, risulta che non si sta tenendo conto delle vigenti indirizzi di materia – scrive il consigliere – Ad oggi ci si è limitati a delle assemblee di generica presentazione, quindi non pare rispettato il decreto 200 del 29 settembre 2016 che disciplina le modalità con le quali il pubblico interessato deve essere coinvolto nelle fasi di lavorazione del piano di emergenza esterno per le industrie attività soggette alla normativa Seveso III”.
Una puntualizzazione importante, che sottenderebbe, quindi, una procedura potenzialmente non corretta che inficerebbe tutto il lavoro fatto fino ad oggi. Tutto da rifare quindi? Non lo sappiamo, la palla torna alla prefettura.