Precario

Maltempo, il guado crollato era “temporaneo” dal 2012. Ora tre settimane per una soluzione

Al di là del torrente Secca ancora 36 persone ancora semi-isolate. L'assessore Giampedrone: "Serve soluzione definitiva"

Sant’Olcese. Ci vorranno circa tre settimane per avere un nuovo guado sul torrente Secca, dopo il crollo della passerella carrabile in cemento che sabato mattina ha lasciato in condizione di semi-isolamento 36 persone in una piccola frazione del comune di Sant’Olcese.

Un evento che solo per fortuna non ha avuto conseguenze peggiori: su quell’opera, che da sette anni era considerata provvisoria, passavano ogni settimana centinaia di ragazzi diretti al campo sportivo.

In mattinata sopralluogo dell’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone insieme ai sindaci Armando Sanna di Sant’Olcese e Angela Negri di Serra Riccò, comuni divisi proprio dal torrente che si è ingrossato con la pioggia delle ultime ore.

Al di là del guado ci sono 16 famiglie che al momento possono usufruire solo di una passerella pedonale rialzata. Solo alcuni di loro erano riusciti a spostare l’auto sull’altra sponda. Da monitorare le condizioni di salute di due anziani, invalidi al 100%, che però non vogliono abbandonare le loro case. I volontari dell’antincendio boschivo stanno aprendo una pista d’emergenza nel bosco per agevolare l’eventuale arrivo di un’ambulanza.

“Ora lasceremo passare l’allerta, quindi firmeremo un’ordinanza per costruire un guado temporaneo, ma poi sarà necessario trovare una soluzione definitiva, e un guado non lo è mai – ha detto Giampedrone al termine del sopralluogo -. Questo passaggio era stato approvato in concessione nel 2012 e già all’epoca era un ripiego, in questi sette anni non è stato progettato nulla. Potevamo avere un quadro ben più grave, per fortuna nessuno si è fatto male”.

Lo studio di fattibilità, ha spiegato il sindaco Sanna, era stato inserito nel nuovo Puc. “Noi possiamo farci carico della progettazione, ma poi l’opera dovrà essere inserita nel piano triennale della Regione. O si fa adesso o non si fa mai più”. A finanziare la costruzione di un vero e proprio ponte potrebbero essere anche alcuni privati che gestiscono attività nella zona.

Nel frattempo si procederà a una soluzione in stile ‘militare’, fatta di tubi e un veloce riempimento per consentire almeno il passaggio delle auto.

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