Genova. “La scrittura è stata una salvezza, la scrittura è stata una delle cose che mi hanno permesso in tanti giorni di alzarmi dal letto e andare avanti”. Benedetta Alciato è la donna che ha curato il libro “Vite spezzate, Genova 14 agosto 2018”. Il volume, edito da Il Canneto e il cui ricavato sarà devoluto all’associazione Angsa, racconta alcune delle vittime di ponte Morandi con le parole e le testimonianze dei loro familiari, dei loro amici. E’ uscito ad agosto ma solo oggi è stato presentato ufficialmente nella città del disastro di ponte Morandi.
In platea molte di quelle persone che più di tutte hanno sofferto gli effetti del disastro e che, in alcuni casi, hanno stretto fra loro profonde amicizie. Alla presentazione, nell’auditorium del teatro Carlo Felice, non sono arrivati, anche se invitati, i due capitani di Genoa e Sampdoria Domenica Criscito e Fabio Quagliarella che hanno scritto la prefazione del libro.
Per il Comune di Genova era presente l’assessore al Bilancio Pietro Piciocchi: “Dai familiari delle vittime ho avuto da subito una lezione di dignità – ha affermato – all’inizio è vero, ci siamo dimenticati di loro, ma adesso vogliamo continuare a supportarli in ogni modo possibile”.
Oltre alla scrittura, la musica. Due le canzoni fatte ascoltare nel corso della presentazione di “Vite Spezzate”. Mauricio Pastenes, figlio di Juan Carlos, chef cileno morto nel crollo insieme alla moglie Nora Rivera, ha composto un rap che racconta il dolore della perdita del padre. Enrico Zambelli, musicista genovese, ha scritto e cantato “La pioggia d’agosto”.