Fede

La Chiesa ligure e lo Sport, convegno ad Arenzano

In una sala del Santuario del Bambin Gesù di Arenzano S.E. Mons. Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia- Sanremo e delegato della Conferenza Episcopale Ligure per lo sport, ha coordinato un importante incontro con dirigenti regionali del Csi ed assistenti ecclesiastici.
Mons. Suetta ha parlato di una “ripartenza”, di una Pastorale d’ambiente che non si sostituisca a quella tradizionale ma che meglio si adatti allo spirito dei nostri tempi.

La Chiesa deve essere in uscita, come ha detto più volte Papa Francesco. Graditissimo ospite della serata Don Alessio Albertini, 52 anni brianzolo, ordinato sacerdote nel 1992, fratello dell’ex calciatore del Milan Demetrio.

Don Alessio ha scritto moltissimi libri fra i quali “Non accontentatevi di un pareggio mediocre”, pubblicato nel 2016: un volume esaltante ma anche faticoso, che fa sudare e ansimare, proprio come dice la parola stessa “allenare” che deriva dal verbo “anelare”. L’anelito ha anche una dimensione più simbolica, più alta, di taglio più spirituale. E’ la tensione verso l’alto, verso mete impegnative, su sentieri impervi.
Un dinamismo che troviamo anche in altre lingue perché in inglese “coach” è la vettura che corre e “trainer” evoca il “train” del movimento che trascina.
Per questo Don Alessio Albertini, dal 2012 Assistente Spirituale del Csi, ritiene necessaria un’alleanza fra Chiesa e Sport: “Da quando c’è un pallone su un campo- dice- la Chiesa è sempre stata presente perché sa che oltre al pallone c’era bisogno di vicinanza, amore educazione per i ragazzi”.

Lo sport è un fenomeno che coinvolge tutta la società con numeri impressionanti: 15 milioni di italiani hanno assistito nel 2018 ad un evento sportivo. Il Csi ha un milione e mezzo di tesserati il 50% dei quali sono ragazzi al di sotto dei 16 anni.
“ Non saranno le parole, le “prediche” che alla lunga sapranno incidere nella delicata fase evolutiva della vita di un ragazzo ma la qualità del tempo, della testimonianza degli istruttori e allenatori che si occupano di lui- sostiene don Albertini- . Lo sport ci insegna il gioco di squadra. Gioco di squadra che bisogna saper vivere nel più ampio campo educativo. Il ragazzo a scuola, in parrocchia, in famiglia, sul campo di allenamento è sempre lo stesso: ognuno può dare un proprio contributo alla sua formazione senza pretendere, tranne in parte i genitori, di averne l’esclusiva”.

Si dice che Don Alessio Albertini, tifosissimo del Milan , fosse molto più bravo a giocare a calcio del fratello Demetrio: poi ha scelto un’altra strada e, un pò a malincuore, anche ad Arenzano, ha ricordato che per gli impegni pastorali, ha dovuto rinunciare a fare attività sportiva.

Durante l’incontro organizzato dalla Conferenza Episcopale Ligure, e in particolare da don Antonello Dani, ci sono stati gli interventi dei dirigenti regionali del Csi: alcuni auspicano, forse legati con nostaglia ad “un mondo degli oratori” che, di fatto in Liguria non esiste quasi più, un maggior coinvolgimento ed interesse da parte dei parroci sulle tematiche dello sport.
I parroci che, bisogna onestamente riconoscere, sono sempre più oberati di impegni, anche burocratici, ed hanno sempre meno tempo a disposizione. Sono comunque uomini e ci sono alcuni naturalmente più sensibili a certe tematiche ed altri meno.

Enrico Carmagnani, presidente del Comitato di Genova del Csi, ha ricordato la grande collaborazione e il grande sostegno da parte di Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo ausiliario.
“ Bisogna cercare di fidelizzare i sacerdoti più disponibili a certi progetti che dovranno essere programmati con cura- dice Carmagnani- La sfida è anche quella di ideare “cose nuove”, andando oltre il modello, un po’ stereotipato, dello sport tradizionale, con un’attenzione all’ecologia e alle discipline che interessano di più i ragazzi oggi.

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