Architettura

Il “sottoponte” in Valpolcevera raccontato alla sede Unesco a Parigi

Domani sarà illustrato quale esempio di "best practice" nel campo dei corsi di progettazione

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Genova. Domani alla sede Unesco di Parigi la presentazione de “Il Parco del Ponte” quale esempio di “best practice” nel campo dei corsi di progettazione

«Lo strumento più opportuno ed efficace con cui intraprendere percorsi di rigenerazione urbana: la grande qualità e prestigio di tutti i 31 progetti presentati ha inoltre messo Genova al centro dell’attenzione internazionale», commenta il presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova, Paolo Raffetto.

Importante riconoscimento per il concorso internazionale di progettazione “Il Parco del Ponte” per la rigenerazione della Val Polcevera: il prossimo 25 ottobre sarà infatti presentato, quale esempio di best practice, al quartier generale dell’Unesco a Parigi, nell’ambito della Conferenza internazionale sui concorsi di progettazione organizzata dall’ Unione internazionale degli Architetti (Uia) e dal Consiglio degli Architetti d’Europa (CAE).

«Questo per noi – dice Diego Zoppi, coordinatore del dipartimento Politiche urbane e territoriali del Consiglio nazionale degli Architetti – è un importante riconoscimento e premia la determinazione del Consiglio nazionale e dell’Ordine degli Architetti di Genova affinché il Comune utilizzasse lo strumento del concorso di progettazione a due gradi. Concorso che, al termine, ha permesso di individuare, in tempi certi e con trasparenza, la migliore proposta presentata: in questo caso, quella del team composto da Stefano Boeri Architetti, Metrogramma e Inside Outside con Mobility in Chain, Transsolar, Tempo Riuso, H&A Associati, Laura Gatti, Luca Vitone e Accotto Secondo Antonio».

«Tra gli elementi che caratterizzano il concorso a due gradi va segnalato che esso fornisce pari opportunità per professionisti senior e junior; e che vi è la possibilità di avere una risposta alla complessità del tema della rigenerazione e alla domanda di qualità, grazie alla presenza di figure professionali che affiancano gli architetti (urbanisti, economisti urbani, paesaggisti, esperti in percorsi partecipativi, artisti, ecologi, geologi, ecc.) potendo quindi fruire di un approccio multidisciplinare».

Zoppi, che illustrerà a Parigi “Il Parco del Ponte”, sottolinea che «oltre alla rapidità del processo progettuale il concorso in due gradi consente la riduzione di conflitti e, prevedendo un compenso a tutti gli ammessi al secondo grado e l’affidamento al vincitore degli altri livelli della progettazione, consente di essere rispettosi della dignità dei progettisti. Il nostro auspicio è che esso diventi un modello ed una via innovativa, nel nostro paese per la progettazione di opere pubbliche di architettura e di rigenerazione urbana».

«Di enorme qualità e prestigio – aggiunge Paolo Raffetto, presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova – i nomi degli studi firmatari dei 31 progetti presentati, tutti di livello assoluto. Questo è un elemento di grande valore aggiunto perché si è riusciti a mettere Genova al centro dell’attenzione dei maggiori architetti italiani e stranieri. L’auspicio è che, ora, tutti i progetti possano essere esposti in un’unica grande mostra di richiamo internazionale».

«La strada segnata da questa esperienza – prosegue Raffetto – è senza dubbio quella giusta: il concorso di progettazione rappresenta lo strumento più opportuno ed efficace con cui intraprendere i percorsi di rigenerazione urbana, perché mette al centro la qualità dell’architettura e punta sulla partecipazione dell’opinione pubblica al processo decisionale: da questo punto di vista, anzi, è auspicabile una revisione della legge sui concorsi, tale da renderne palese la seconda fase, proprio con l’obiettivo di coinvolgere nel dibattito sulle trasformazioni delle nostre città un pubblico sempre più vasto e informato».

Un altro elemento importante è rappresentato dalla rapidità del processo progettuale: nel caso del Polcevera, il bando prevedeva l’inizio del primo grado del concorso il 10 maggio e la chiusura del secondo grado il 10 settembre. Il 17 settembre la giuria ha scelto il progetto vincitore: in soli quattro mesi, dunque, l’amministrazione comunale ha ottenuto il progetto di prefattibilità; nei mesi di ottobre e dicembre verrà svolto il Debate public, e a fine anno verrà consegnato il progetto definitivo del Parco del Ponte, esteso su 120.000 mq. Il progetto esecutivo è previsto per i primi mesi del 2020 in modo da aprire le procedure di gara entro la prossima primavera: meno di 12 mesi dall’inizio del percorso progettuale, fatto assolutamente inconsueto per il nostro paese.

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