La decisione

G8 di Genova, il 14 novembre la decisione sull’estradizione di Vincenzo Vecchi

A Vecchi è arrivato anche il sostegno di Manu Chao

Generica

Genova. La Corte di appello di Rennes ha rinviato al 14 novembre alle 10 la decisione sull’estradizione in Italia di Vincenzo Vecchi, condannato a 11 anni e mezzo di reclusione per devastazione e saccheggio per i fatti relativi al G8 di Genova.

Nell’udienza di questa mattina è è stata discussa la validità del Mae, il manndato di arresto europeo.

Vecchi era stato fermato l’8 agosto scorso dai poliziotti francesi su indicazione dei colleghi italiani che lo stavano cercando da anni per l’ordine esecuzione della pena firmato dalla Corte d’Appello di Genova, sulla base di un mandato di arresto europeo (Mae).

Gli avvocati di Vecchi avevano presentato una memoria ai giudici francesi per fermare l’estradizione anzitutto perché sarebbe stata seguita la procedura del Mae entrata però in vigore successivamente alla sentenza definitiva. In secondo luogo perché in Francia non esiste il reato di devastazione e saccheggio e si porrebbe quindi un problema di proporzionalità della pena. L’esempio citato dai legali del manifestante milanese è il caso dei no – Expo che avevano partecipato agli scontri del primo maggio di qualche anno fa per i quali la Grecia aveva rifiutato l’estradizione, proprio perché nel diritto ellenico non esiste il reato di devastazione e saccheggio. In Grecia, per fatti analoghi i manifestanti stranieri erano stati condannati a due anni e mezzo, una pena ben più bassa di quella che sarebbe stata inflitta in Italia dove la devastazione e il saccheggio hanno una pena massima di 15 anni di reclusione.

A Rennes in questi mesi è stato costituito anche un comitato a sostegno di Vecchi che sta portando avanti presidi di solidarietà e diverse manifestazioni a sostegno si sono svolte anche in Italia.
A Vecchi è arrivato anche il sostegno di Manu Chao

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.