Genova. Ci sono anche il Waterfront di Levante e la nuova diga del porto tra le infrastrutture che Cassa Depositi e Prestiti finanzierà in parte grazie ai quattro protocolli d’intesa che sono stati firmati oggi a palazzo Tursi. Nello stesso giorno si inaugura la nuova sede territoriale della società, che che avrà i suoi uffici alla Foce, in via Casaregis.
“Noi abbiamo circa 13 miliardi di lavori programmati – spiega il sindaco Marco Bucci – e abbiamo necessità di finanziamenti. Questo può essere il volano, non solo ci dà i mezzi, ma attrae altri investitori. È una grande giornata per Genova”.
Cdp è controllata all’83% dal Ministero dell’economia e delle finanze e per la parte restante da diverse fondazioni bancarie. Ma soprattutto controlla a sua volta due aziende ‘pesanti’ a Genova, Fincantieri e Ansaldo Energia, entrambe legate al destino del ponte sul Polcevera: la prima dovrà ricostruirlo, la seconda manterrà la sua sede sotto il viadotto.
“I nuovi investimenti riguarderanno il supporto sia nella gestione dei progetti sia nel finanziamento di infrastrutture oggetto dei protocolli che oggi stiamo portando a concretezza – ha spiegato Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Cdp – l’apertura di un nuovo ufficio territoriale segna il nostro avvicinamento al territorio e a tutta le comunità di imprese”.
Dunque opere strategiche ‘pesanti’ per il futuro della città, ma anche trasporto pubblico locale, il rinnovo del parco autobus con mezzi elettrici, infrastrutture di ricarica e lo sviluppo di interventi ‘Smart City’. Questo prevede l’accordo. E non è escluso che Cdp, che ha già un piede nell’economia cittadina, possa replicare il suo ruolo di equity in altre realtà.
“Ci sono molte aziende che potrebbero essere aiutate attraverso investimenti che ovviamente danno ricadute sul pubblico – continua Bucci -. Certamente il primo comparto è quello hi-tech, Cdp può aiutarci a sviluppare tante piccole e medie aziende, poi il turismo e la silver economy, l’immobiliare ma anche la sanità da un certo punto di vista”.
“È un segnale che consolida un rapporto strutturato nel tempo, che si è accelerato dopo la tragedia di ponte Morandi – commenta il presidente ligure Giovanni Toti – Ricordo le case date agli sfollati, le moratorie sui finanziamenti degli enti locali. È stato attivato anche un fondo rotativo per la progettazione che aiuta i Comuni piccoli e medi a partire in anticipo con la progettazione delle opere di recupero post mareggiata su cui il governo ha riconosciuto 300 milioni”.
Gli altri protocolli siglati coinvolgono Ansaldo Energia, Fincantieri e Saipem e prevedono strumenti di accesso agevolato al credito per le imprese della filiera.