Genova. Diverse decine di mucche bloccate insieme agli allevatori in diverse stalle rimaste isolate fra Masone, Campo Ligure e Rossiglione, i centri della Valle Stura (Genova) colpiti nelle ultime ore da una bomba d’acqua che ha provocato frane e disagi. Lo rende noto la Coldiretti Genova in base alle segnalazioni dei tecnici della zona.
Un tratto della strada provinciale 456 del Turchino nei pressi di Campo Ligure – spiegano i tecnici della Coldiretti provinciale – è bloccata per il crollo di un’antica chiesetta e le strade che la collegano alle località più interne sono interessate da numerose frane e smottamenti; in particolare sono difficilmente percorribili Via alla Migia nella località Maddalena dove opera un allevatore con una ventina di mucche da latte e Via Mongrosso dove c’è una stalla con altrettanti animali in mungitura.
Ma i maggiori disagi – specificano i tecnici di Coldiretti – si registrano lungo la strada che da Rossiglione collega la Valle del Berlino, bloccata per via degli smottamenti provocati dall’acqua caduta con violenza che rendono completamente isolata una stalla con una trentina di bovini di razza piemontese.
È andata meglio invece ad un allevatore della Val Gargassa, a Rossiglione, che questa mattina con non poche difficoltà è riuscito a far transitare un camion di mangime proveniente da Ovada e diretto alla sua stalla con oltre un centinaio di mucche da latte.
Il timore – proseguono i tecnici dell’Organizzazione agricola – è duplice: da un lato, qualora le strade non venissero ripulite nel giro di poche ore, gli allevatori avrebbero difficoltà a garantire l’alimentazione necessaria ai propri animali, dall’altra nuove piogge che dovessero imperversare nei prossimi giorni potrebbero ulteriormente complicare la situazione.
“Sono gli effetti dei cambiamenti climatici con l’eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – evidenziano Valerio Sala e Francesco Goffredo Presidente e Direttore di Coldiretti Genova – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. La nuova perturbazione si è abbattuta su una delle regioni più fragili della Penisola, la Liguria, che ha ben il 100% dei comuni con parte del territorio a rischio idrogeologico. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio italiano è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. Per questo – concludono Sala e Goffredo – dobbiamo difendere il nostro patrimonio agricolo e la nostra disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne”.