Genova. Un vero e proprio ‘mostro‘ che è rimasto per ore e ore sullo stesso territorio scaricando quantitativi impressionanti di pioggia e creando l’inferno che nessuno avrebbe voluto vedere. Il tutto mentre il settore centrale della Liguria stava gradualmente uscendo dall’allerta meteo.
Un temporale auto-rigenerante, organizzato e stazionario, probabilmente quella che viene definita ‘supercella‘, è il responsabile dell’alluvione che ha sconvolto in Liguria la valle Stura (con effetti limitati a Campo Ligure e Rossiglione), e in Piemonte una vasta porzione dell’alessandrino e dell’ovadese, e in particolare la bassa valle dell’Orba, con diversi paesi finiti sott’acqua.
“È un evento inusuale che non si vede molto spesso – spiega Federico Grasso di Arpal – e dovremo studiarla per capire esattamente cosa è successo. Si è verificata una convergenza tra scirocco e tramontana nei bassi strati e si è creata una struttura molto estesa”. Per dare un’idea, tra l’una e le due di notte su Campo Ligure sono caduti 128 millimetri di pioggia, facendo registrare 527,2 millimetri in 24 ore. Un dato davvero fuori dalla norma.
Ma un evento del genere non avrebbe richiesto l’allerta rossa, che invece era terminata in anticipo alle 13 a Genova e nell’entroterra? “Assolutamente no, lo abbiamo spiegato: cambiare il colore dell’allerta non significa che si riduce il rischio, ma che si riduce la porzione di territorio interessata dal rischio – risponde l’assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone -. Noi siamo l’unica regione che in questi giorni ha emesso allerta arancione e rossa, ricordiamoci che in Piemonte era in vigore l’allerta gialla. Dobbiamo andare orgogliosi del nostro sistema di protezione civile”.
L’allerta arancione è il massimo grado previsto per temporali. E quello che ha devastato l’entroterra ligure-piemontese è stato, tecnicamente, un temporale. “Il passaggio da arancione a rossa non inficia minimamente sulla fase di allarme che è rimasta attiva – spiecifica ancora Grasso di Arpal -, gli effetti però sono rimasti tutti localizzati nell’area della valle Stura”. La fase più acuta durante la notte, però, è avvenuta in stato di allerta gialla, poiché quella arancione terminava a mezzanotte.