Genova. Frammenti di cemento, parti metalliche, bulloni e rondelle, il tutto “precipitato” dal ponte su giardini e terrazzi in queste settimane: questo è il ‘raccolto’ che gli abitanti delle Gavette che abitano nei pressi del viadotto Bisagno intendono mettere a disposizione delle autorità.
Non si fermano, quindi, le iniziative dei residenti della Val Bisagno, che convivono con l’importante opera infrastrutturale della A12, in concessione ad Autostrade per l’Italia: dopo la manifestazione di ieri pomeriggio, con la quale hanno chiesto trasparenze sulle condizioni del viadotto, oltre ad altre vertenze legate alle servitù della zona, è scattata la raccolta e quindi la documentazione di quello ‘piove’ sulle loro teste.
L’iniziativa, veicolata anche attraverso il gruppo facebook ‘Bisagno e dintorni’ (la foto è di Chiara Ottonello) vuole andare dritta al cuore della questione, arrivando a far avere i ‘reperti’ alle autorità: “Sopra il nostro terrazzo c’è solo il ponte – scrive Ottonello – sarà la procura a determinare che pezzi siano”.
La presenza di parti suppostamente cadute dalla sede stradale documentata dai cittadini in qualche modo conferma anche quanto visto durante il nostro sopralluogo dei mesi scorsi, quando, ai piedi di alcuni piloni del viadotto, avevamo documentato la presenza di calcinacci e macerie.