Genova. E’ quella della “cordata” dello studio di Stefano Boeri (di cui fanno parte anche Metrogramma/Inside Outside con Mobility in Chain, Transsolar, Tempo Riuso, H&A Associati, Laura Gatti, Luca Vitone, Accotto Secondo Antonio) la proposta considerata più meritevole, per ora, dalla giuria di esperti chiamata a valutare i progetti arrivati da tutto il mondo per il futuro parco sotto il ponte di Genova nell’ambito del bando lanciato dal Comune dopo il crollo del Morandi.
Stefano Boeri Architetti è una delle realtà più prestigiose al mondo nell’ambito dell’architettura e urbanistica. Per intendersi, è quello del “bosco verticale” di Milano, della rigenerazione di Tirana e del vieux port di Marsiglia. Quindi, si fa sul serio.
Il lavoro della giuria si è concluso stamani, dopo che domenica si erano chiusi i termini della call. 31 in totale le proposte arrivate, 6 i finalisti scelti. Si tratta di una aggiudicazione provvisoria ed entro il primo ottobre, dopo la verifica di tutti i requisiti, seguirà quella definitiva. La consegna del progetto esecutivo è prevista per la fine di febbraio 2020. L’assessore all’urbanistica del Comune di Genova, Simonetta Cenci sottolinea come la partecipazione al bando “sia stata “numerosa e di grande livello qualitativo”.

L’anello di acciaio e la torre del vento. L’idea di Boeri e dei suoi collaboratori si basa sulla costruzione di un anello rosso di acciaio, simbolo del passato e del presente industriale di Genova, percorribile come una passerella ciclopedonale, lungo due chilometri e alimentato da energie rinnovabili. Inoltre una “torre del vento” che convogli tutte le forze prodotte dall’anello e dagli edifici circostanti. Previsto, come da masterplan, anche un centro sportivo, spazi per start up e altre aziende innovative, passeggiate e molto verde. 23 ettari di parco e 43 specie arboree differenti, una per ogni vittima del ponte Morandi.
Si tratta, secondo Cenci, del “più importante concorso di progettazione mai bandito dal Comune di Genova”. Una parte di città ferita dal crollo di ponte Morandi sarà rigenerata da una alternanza tra aree produttive e spazi verdi, piazze, aree sportive, percorsi ciclabili e pedonali.
“Il tema era difficilissimo – dichiara il presidente della giuria Franco Zagari – il Polcevera è una porta prima che una valle. Dopo il tragico crollo del ponte, riparte da questo parco e da questo nuovo collegamento per un grande atto di fondazione che dal mare percorre la valle e sale su in collina, stabilendo nuovi principi di orientamento e di centralità che sappiano trovare nel profumo, nella luce, nell’acqua e nella vegetazione quell’armonia ligure che è unica e indimenticabile”.
Giuseppe Capocchin, presidente del consiglio nazionale dell’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, che ha collaborato alla redazione del bando, afferma: “L’esito del concorso dimostra come, attraverso l’utilizzo di questa tipologia di affidamento progettuale, si riesca ad ottenere qualità, partecipazione ‘allargata’ alla soluzione e tempi rapidi e certi”.