Genova. Polemica tra i sindacati sulla manifestazione dei lavoratori di Amiu che si terrà domani pomeriggio davanti a palazzo Tursi in contemporanea con l’incontro con il sindaco Marco Bucci dove i Cgil, Cisl, Uil e Fiadel chiederanno al sindaco di “non spezzare il ciclo dei rifiuti”, vale a dire di non far costruire a un privato l’impianto di trattamento di Scarpino.
A sollevare la questione il sindacato Usb che non sarà di fatto rappresentato al tavolo di trattativa visto che insieme ai segretari di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel, siederà al tavolo solo il coordinatore dell’Rsu che è iscritto alla Fil Cisl.
Il sindaco Usb riassume così i fatti: “Due giorni dopo una riunione della RSU in cui si era deciso che la stessa RSU chiedesse un incontro al sindaco, arriva un comunicato di CGIL CISL UIL e Fiadel, che informano di aver ottenuto un incontro col sindaco mercoledì 25 e convocano un presidio davanti a Tursi a cui ‘invitano’ la RSU aziendale ad aderire. E ci viene detto che, a differenza che in passato, verrà applicata rigidamente la regola imposta dalla maggioranza della RSU, per cui l’unico autorizzato a rappresentare la RSU negli incontri ufficiali è il coordinatore”.
Per l’Usb “poiché i segretari responsabili di CGIL CISL e UIL sono tutti membri della RSU, uno come coordinatore, l’effetto concreto è che le trattative sul futuro dei lavoratori di AMIU vengono condotte da loro (nella loro duplice veste), che l’organismo eletto dai lavoratori di fatto viene esautorato e con esso i delegati di USB, che alle elezioni ha ottenuto oltre 200 voti ed esprime il vicecoordinatore”.
La domanda che pone l’Usb è semplice: “Perché volete escludere l’organismo eletto dai lavoratori dal tavolo in cui si decide il futuro di AMIU?”
“Noi mercoledì a Tursi ci saremo -dice l’Usb – per chiedere al sindaco che il ciclo dei rifiuti non venga spezzato, ma anche perché pensiamo che i lavoratori devono essere protagonisti. E ci chiediamo, a proposito, perché non si convoca un’assemblea di due ore per permettere ai colleghi di partecipare numerosi”.