Negli stati uniti

Pro Recco, Figlioli: “Clinic fondamentali per avvicinare al nostro sport”

Recco. Visita alla Apple per i campioni biancocelesti in tournée nella Silicon Valley. A Cupertino i ragazzi guidati da Rudic si sono immersi nel blindatissimo quartier generale dell’azienda, dodicimila dipendenti al lavoro in un parco con uffici, palestra, lago artificiale, campi da calcio e basket.

Eccellenza con eccellenza, la missione californiana però impone anche intense sessioni di palestra e preparazione in acqua. E allora ieri altra amichevole contro l’Olympic Club, i campioni degli Stati Uniti e storico club nel cuore di San Francisco.

Vincono ancora i recchelini per 15-10; adesso il navigatore di Ivovic e compagni è puntato sulle grandi università a stelle e strisce, Stanford e Berkeley.

I clinic sono fondamentali per avvicinare i ragazzi, dando l’esperienza e la possibilità ai giovani  di potersi appassionate a noi e di conseguenza al nostro sport – ammette Pietro Figlioli -. Ho ritrovato una Pro Recco sempre affamata. Rispetto a due anni fa credo che la fame sia solo aumentata, purtroppo, causa dei risultati mancanti negli ultimi anni. Quest’anno gli equilibri si sono spostati parecchio; le altre due vere avversarie, Brescia e Sport Management, credo si siano un po’ lasciate andare e con tutto il rispetto non credo saranno un grandissimo pericolo. Credo che anche l’Ortigia potrebbe dare un po’ di fastidio: si sono rinforzati e anno dopo anno stanno crescendo sempre di più”.

“Quando smetterò, a 70 anni – scherza Figlioli -, non ci ho mai realmente pensato troppo, perché io mi sento ancora capace di affrontare certe sfide, di rimanere qui“.

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