Diplomazie al lavoro

Nuovo governo, Toti auspica il dialogo ma sulla gronda: “Pronti a scendere in piazza”

Giovanni Toti
Foto d'archivio

Genova. “Non sono preoccupato dal nuovo governo, spero che ci sia un interlocuzione seria, e che quella leale collaborazione istituzionale, prevista dalla nostra costituzione, possa andare avanti”. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, si dice ottimista nell’ipotesi di un dialogo con quello che sarà il nuovo governo. Per il governatore, infatti, l’auspicio ê quello di poter continuare le cose buone fatte dal precedente esecutivo e sciogliere i nodi rimasti irrisolti.

“In questi ultimi mesi abbiamo vissuto momenti positivi, come il decreto Genova, con tutta la fatica e la mediazione che è costato – ha ricordato – e questo è stato un buon esempio di collaborazione tra le istituzioni. In altre situazioni, invece, a partire dalla gronda di ponente, che ormai è diventata un simbolo, ma anche dalla fatica per finanziare l’ultimo lotto del Terzo Valico, gli obiettivi sono stati meno sinergici”.

“Credo che il governo che verrà non potrà che prendere atto che la Liguria è una regione strategica per il paese, che il sistema portuale sta crescendo, e abbiamo toccato picchi anche quest’estate nonostante il ponte Morandi, che dalle nostre infrastrutture e dai nostri porti dipende un pezzo importante del nord ovest, che è la locomotiva d’Italia”.

“Mi auguro che ci siano persone serie e responsabili aldilà del colore politico. Certo è che dopo un governo di compromesso, quello giallo verde che ha creato molti punti positivi ma anche qualche negatività oggi un ulteriore compromesso al ribasso non credo che sia ciò di cui ha bisogno il paese”.

Il presidente Toti, comunque, non esclude il ricorso alla piazza per non far fermare la gronda. “ Al ritorno dalla pausa estiva ci confronteremo con il sindaco della città, m ho sentito il presidente degli industriali e parleremo con le associazioni di categoria perché noi abbiamo bisogno di dare un segnale vero, che non sia partitico ma di popolo, di una regione che vuole crescita e che vuole essere utile al paese”.

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