Genova. C’è anche la società ligure Ticass, gestore del Polo di Ricerca e Innovazione “Energia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile – EASS”, tra i 22 soggetti internazionali guidati dall’Università di Scienze Applicate di Amburgo (HAW) che realizzeranno “BIO-PLASTICS EUROPE”.
Si tratta di un progetto di ricerca europeo che, attraverso lo sviluppo di materiali innovativi, permetterà di produrre plastiche ecocompatibili, che potranno essere utilizzate in numerosi campi, dal packaging alla produzione di giocattoli, all’agricoltura.
“Il progetto, presentato sotto la precedenza dirigenza e finanziato con oltre 8 milioni di euro dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 – spiega Elisabetta Arato, neo- Presidente di Ticass – permetterà di sviluppare strategie per la sostenibilità, modelli di business e prodotti innovativi bio-based a sostegno della Strategia europea per la plastica in una Economia Circolare, adottata a gennaio 2018”.
“BIO-PLASTICS EUROPE ha ricevuto ampio consenso – sottolinea Giorgio Saio, Amministratore Delegato di Ticass – con l’interesse e la disponibilità a collaborare di società di altissimo profilo come Tetrapak, Unilever, Adidas. A questo si aggiunge il supporto di una rete di 16 città tra cui Berlino, Bruxelles, Manchester, Lisbona e Varsavia, interessate ad implementare soluzioni, sia a livello locale che con la Rete Europea di Ricerca sulla bio-plastica. Un progetto che, nella nostra regione, porta con sé anche l’expertise del CNR come partner e l’interesse di Regione Liguria, Comune di Genova, Acquario di Genova, AMIU e IREN”.
BIO-PLASTICS EUROPE partirà a ottobre 2019 per concludersi 48 mesi dopo. Svilupperà strategie per l’innovazione circolare dell’intero sistema delle bio-plastiche, per superare, ad esempio, le criticità relative alla presenza di queste ultime nel ciclo dei rifuti, e mappando le possibili applicazioni di soluzioni biodegradabili e compostabili.
A Ticass, in particolare, è stato affidato il coordinamento delle attività di ricerca “pre-normativa” per lo sviluppo di nuovi metodi di analisi e la modifica di metodi esistenti, allo scopo di valutare la validità ed affidabilità della materia che può essere soggetta, successivamente, a standardizzazione. La Società Consortile genovese coordinerà inoltre i test “sul campo” attraverso l’organizzazione del lavoro dei partner che effettueranno test specifici sui prototipi di bio-plastica realizzati.