Non si fa

In consiglio comunale a Genova sbarca il “piano di contrasto alla bestemmia”

A presentare un'interpellanza per chiedere se esista un regolamento che punisce chi impreca il consigliere De Benedictis (Direzione Italia)

aula rossa comune genova

Genova. “Piano di contrasto alla bestemmia”. Questo il titolo dell’interpellanza che domani, giovedì 26 settembre, il consigliere di Direzione Italia Franco De Benedictis presenterà durante la seduta del consiglio comunale.

Il consigliere di maggioranza, che in passato si è già fatto notare per la mozione per l’obbligatorietà di eseguire l’inno di Mameli prima delle sedute del consiglio, chiede alla giunta se esista, a Genova, “un piano di contrasto di questa pessima ed incivile abitudine”.

De Benedictis, nel testo dell’interpellanza, ricorda che in altre città – in particolare nel comune di Saonara (Padova) – esiste un regolamento in base al quale chi venga sorpreso a bestemmiare può essere sanzionato con una multa fino a 400 euro. “Anche altri regolamenti comunali in molte zone d’Italia si adeguano a questa tendenza al fine di tutelare il decoro e combattere il turpiloquio che offende i credenti ed è particolarmente disdicevole soprattutto in presenza di minori”.

La bestemmia, in Italia, non è considerata un reato penale dal 1999, bensì un illecito amministrativo. Prevede la possibilità di una sanzione ma curiosamente soltanto nel caso le imprecazioni siano rivolte a Dio, non quindi ai santi o alla Madonna, come stabilito da alcune sentenze che hanno fatto giurisprudenza in materia.

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