Genova. Quando Dj Fargetta (classe 1962, è shoccante ma è così) fa partire l’attacco de L’Amour Toujours di Gigi D’Agostino gli animi sono già caldi. Piazza De Ferrari, e anche gran parte di una Genova che per una sera vuole lasciarsi dietro le spalle i tanti problemi che la attanagliano, si abbandona al ritmo anni Novanta per eccellenza, alza le mani, accende le torce degli smartphone e, come dice Dj Albertino, “ragazzi, questo lunedì sembra un sabato sera!“.
Non si può che parlare di un grande successo per il Deejay Time in piazza andato in scena nella penultima serata del Nautico, come evento “fuorisalone”, gratuito per i genovesi e organizzato da Ice Agenzia, Camera di Commercio, Comune e Regione, e che ha portato migliaia di persone a ballare con i 4 dj che hanno fatto la storia dei pomeriggi di chi era adolescente negli anni Novanta: Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso.
Una festa e una musica che hanno fatto ballare e divertire, però, anche genovesi e turisti di altre generazioni. Coriandoli, stelle filanti, nuvole di fumo e casse potenti a sparare musica a un volume che raramente si può “godere” nel centro città.
D’altronde non c’è festa che tenga senza qualche mugugno. E non sono stati pochi. Diversi cittadini, dai più vicini palazzi della zona attorno a De Ferrari, ma anche oltre, fino a circonvallazione, si sono lamentati dell’audio troppo potente che, ad alcuni, ha fatto letteralmente tremare vetri e muri. In un paio di uffici della Regione Liguria, sul basso di Scatman, sono caduti dei quadri.
Ad ogni modo, le lamentele hanno fatto meno rumore della festa. Tra il pubblico c’è chi spera nel bis di un evento del genere per Capodanno o, chissà, magari per la fine della campagna elettorale. “Ecco come si vincono le elezioni”, sospira uno spettatore sul bordo della pista – pardon – piazza. Il selfie sul palco di Giovanni Toti e Marco Bucci con gli organizzatori del Nautico e il pubblico giovane alle spalle è già uno spot, nel giorno in cui Genova si è anche portata a casa il Grand Finale della Ocean Race 2022. D’altronde, chi non lo farebbe?