Allarme

Fauna selvatica, Anci Liguria chiede di allargare aree di caccia e una nuova normativa

"Così non si può andare avanti"

caccia

Genova. Con l’occasione della ratifica del parere formulato da ANCI Liguria sulla pianificazione faunistico-venatoria di Regione Liguria, l’Ufficio di Presidenza ha sottolineato come il problema degli animali vaganti nei centri urbani stia assumendo proporzioni straordinarie, che necessitano anche di un intervento di supporto alla legislazione da parte dell’Associazione dei Comuni sui tavoli nazionali, per meglio tutelare le comunità locali.
Nel parere, espresso dalla commissione competente di ANCI Liguria il 23 luglio scorso, i Sindaci hanno sottolineato gli ingenti danni causati da cinghiali e caprioli nel valico montano di Pratorondanino, a Campo Ligure, e la necessità di consentire l’attività venatoria all’interno del valico.

«Il mondo dei sindaci si è sollevato in presenza della impossibilità di garantire la sicurezza dei propri abitanti e rispetto all’invasione ormai conclamata, nei centri abitati e sulle spiagge, di alcune specie faunistiche che generano problemi – afferma il coordinatore Piccoli Comuni di ANCI Liguria Enrico Piccardo, sindaco di Masone – Cinghiali, daini, caprioli sulle strade provocano incidenti sempre più numerosi; i lupi sulle alture generano timori tra le persone, oltre a devastare le aziende di allevamento. A questo vanno aggiunte situazioni sporadiche, che si sono già verificate, come ad esempio i cavalli selvatici nella val Graveglia piuttosto che le mandrie di mucche selvatiche abbandonate in valle Stura e in altri territori. Così non si può andare avanti».

«La questione ha assunto dimensioni enormi, e la cronaca degli ultimi mesi lo conferma – afferma il presidente del Consiglio delle Autonomie locali liguri Alessio Piana, componente dell’Ufficio di Presidenza delegato all’argomento – In questo contesto, è apprezzabile l’iniziativa di Regione Liguria di avviare un tavolo per l’emergenza ungulati e fauna selvatica, siamo altresì convinti che sia necessaria l’azione collettiva dei sindaci a livello nazionale perché si possa giungere a una normativa che garantisca risorse e mezzi efficaci per fronteggiare il problema»

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