Genova. Sono 280 i lavoratori dell’ex Ilva di Cornigliano rimasti nell’azienda in amministrazione straordinaria e oggi in cassa integrazione. Per integrare il reddito, come previsto dall’accordo di programma, i dipendenti svolgono lavori di pubblica utilità che devono essere rinnovati ogni anno.
Dopo aver aver atteso inutilmente una convocazione da parte del Governo oggi Fiom, Fim e Uilm hanno deciso di convocare un presidio con corteo da piazza De Ferrari alla sede del consiglio regionale dove sono arrivati dopo aver lanciato alcuni petardi: “E’ assurdo che ogni anno – spiega Armando Palombo dell’rsu – che ogni anno dobbiamo tornare in piazza per ricordare al Governo il rispetto dell’accordo, tanto piu che i soldi per i lavori di pubblica utilità sono già nelle casse di società per Cornigliano che peró deve essere autorizzata”.
Senza l’integrazione al reddito i lavoratori in cassa, rispetto ai colleghi assunti da Arcelor Mittal, subiscono una decurtazione di circa 300 euro al mese. Per i sindacati “se non interviene il governo devono essere la Regione a fare da garanti”. I lavoratori sono entrati nel palazzo della Regione per chiedere un incontro con i capigruppo.