Genova. L’edizione 2019 dell’Aon Challenger Memorial Giorgio Messina è andata agli archivi dopo aver laureato campione il torinese Lorenzo Sonego, che già aveva trionfato sul centrale di Valletta Cambiaso nel 2018. Una doppietta prestigiosa quella firmata dall’italiano che arricchisce un albo d’oro molto importante, d’altronde all’altezza di un torneo che in Italia attualmente è secondo solo agli Internazionali del Foro Italico.
Anche la soddisfazione di Andrea Fossati, presidente del Comitato regionale ligure della Fit, è doppia, perché all’orgoglio di vedere sventolare il tricolore sul Beppe Croce si accompagna quello di veder crescere un Challenger entrato nel cuore di tutti gli appassionati liguri e non.
“Devo dire sinceramente che da appassionato, prima ancora che da dirigente federale, mi riempie di gioia verificare di persona in tante occasioni l’importanza assunta dal Challenger di Valletta Cambiaso a livello nazionale ed in particolare gli effetti positivi riscontrati durante l’anno nel nostro territorio. Un esempio concreto che vale per tutti: durante l’anno mi capita di incontrare in diverse occasioni ufficiali responsabili di scuole tennis e allievi, ebbene una delle prime domande che mi vengono poste è se il torneo è confermato. Vedere da vicino giocatori professionisti che occupano in gran parte posizioni importanti nella classifica mondiale per molti giovani atleti rappresenta la prova che è possibile farcela ad arrivare in alto. Ogni anno poi ai nastri di partenza dell’Aon sono presenti giocatori che sono cresciuti in Liguria, come Andrea Basso o Gianluca Mager e ora anche Lorenzo Musetti e questo è uno stimolo in più per i nostri giovani tennisti. L’altra mia considerazione che mi preme sottolineare riguarda la gratitudine che provo nei confronti del Comitato organizzatore dell’Aon Challenger Memorial Giorgio Messina, che dopo tante edizioni di successo riesce ancora a migliorarsi ed a mantenere il torneo al massimo livello del circuito Challenger. Non si tratta di frasi di circostanza, so bene quanto lavoro occorra per fare funzionare alla perfezione una macchina organizzativa simile e le capacità di saper coinvolgere 56 sponsor che a vario titolo supportano la manifestazione. Occorre un anno intero di impegno costante. Dal punto di vista tecnico poi la vittoria di Lorenzo Sonego, che ha bissato il successo del 2018, è stata la ciliegina sulla torta. Lorenzo è un ragazzo eccezionale che con grande tenacia sportiva ha vinto match molto complicati esaltando i giovani fans del centrale di Valletta Cambiaso che sono impazziti per lui durante l’intera settimana. Considerati questi aspetti l’edizione del 2019 dell’Aon è stata da dieci”.
Mauro Iguera: il nuovo Challenger una sfida vinta, e per il futuro…
“La prima edizione del Challenger genovese con 48 giocatori in tabellone principale ha sicuramente portato numerosi cambiamenti a livello organizzativo. Ma lo staff del torneo è riuscito a affrontare tutte le novità senza stravolgere il dna di un appuntamento che nel 2014 è stato premiato come World best challenger dall’Atp in occasione del master londinese e che nel 2018 è stato premiato a Roma nell’ambito del Galà del tennis come miglior Challenger italiano”.
“Gestire l’edizione appena andata agli archivi è stato molto più pesante, sia per la programmazione degli incontri che per il costo dell’ospitalità – spiega Mauro Iguera, presidente del comitato organizzatore dell’Aon Challenger – , ma siamo comunque riusciti a giocare tutte le partite senza utilizzare il quarto campo che era perfettamente attrezzato come da regolamento, il che conferma che anche in caso di pioggia saremmo stati comunque in grado di portare a termine la manifestazione pur con qualche disagio per i giocatori (da regolamento i campi richiesti sono solo tre)”.
In ottica futura cosa pensa sia migliorabile?
“Per fare un ulteriore salto di qualità occorre migliorare il fondo dei campi 2 e 3 e in prospettiva avere anche su questi una illuminazione omologata. Eliminare gli ingressi gratuiti e creare un biglietto ground dal primo giorno che consenta anche di separare le zone ospitalità creando un’area Vip e alcune zone frequentabili con il biglietto ground con più punti ristoro e aree ricreative per le famiglie. A livello tecnico invece non vedo come potremmo migliorare la qualità dei giocatori e come tale vogliamo lavorare sul contorno che deve assomigliare sempre più ad un Atp di primo livello per attirare sponsor, istituzioni e magari anche pubblico da fuori Genova che si prefigga di venire nella nostra città per vedere qualcosa che, Roma a parte, non sia disponibile altrove.
Fino al prossimo anno quale immagine dell’Aon Challenger Memorial Giorgio Messina 2019 rimarrà più impressa nel cuore e nella mente di Mauro Iguera?
“La foto dello stadio gremito che ormai è virale sul sito Atp e media italiani. Uno spot per Genova che avrebbe bisogno di manifestazioni analoghe ogni settimana”.