Genova. “La coperta è quella, se tiri verso la testa escono i piedi o viceversa. Quando abbiamo tolto il freno a mano la squadra è stata bellissima e io ho cominciato a preoccuparmi: troppo entusiasmo qualche problema te lo può creare. Quando giochi così però diventa difficile dire smettiamo, peccato non aver chiuso segnando il terzo gol”.
Aurelio Andreazzoli, con una flemma non da poco, commenta il successo per 2-1 sulla Fiorentina, una partita in cui il Genoa a tratti è stato davvero arrembante.
Il mister rossoblù però è comunque soddisfatto: “Abbiamo avuto l’opportunità di allenarci a un’altra componente, necessaria per una squadra: la capacità di soffrire. L’abbiamo portata in fondo, siamo contenti del risultato, contenti per quello che riusciamo a fare, abbiamo offerto uno spettacolo gradevole”. Uno spettacolo che da tempo non si vedeva sul prato verde del Ferraris, che ha dato la carica alla Gradinata Nord, che non si vedeva così compatta e ruggente da un paio d’anni.
L’obiettivo è essere produttivi, predica Andreazzoli, se anche belli, meglio.
Curiosità. Il mister a fine partita è scattato verso gli spogliatoi, il perché l’ha spiegato in sala stampa: “Sono andato a fare la doccia, è una mia abitudine, solo che negli altri campi mi infilo nel tunnel vicino alla panchina, qui devo attraversare il campo”.
La squadra è un blocco di marmo ancora da scolpire nei particolari, ma la traccia è già segnata: “Tutto va nella direzione della positività”
La squadra domani si allena, poi qualche giorno di riposo: “Mentalmente sono stati mesi tosti, ne approfittiamo”.
Due parole sui singoli. Ottima la prestazione di Radovanovic, un altro giocatore rispetto all’anno scorso: “Ivan è un personaggio che non conoscevo, ho imparato ad apprezzarlo moltissimo, parlo del personaggio, che è straordinario, eccellente, una guida, un esempio, un trentenne che ha la fame di sapere più di un ventenne. Sono contento della sua prestazione anche oggi, avrei voluto la rete per lui. Ha davvero piacevolmente sorpreso Ghiglione, uscito per crampi: “Lui è bravo è attento, non parla mai, lavora sodo, è una spugna, cerchiamo di metterlo nelle condizioni di esprimersi. È compito nostro: i calciatori devono essere messi nella condizione di esprimere il massimo che hanno con un gioco che fa loro comodo. Lui deve migliorare nella fase difensiva, ma gioca su 70 metri con grande qualità”.
Manca un giorno alla fine del mercato, Andreazzoli non si sbilancia: “Non è compito mio, siamo in accordo con la società, abbiamo le idee chiare da quest’estate. La squadra è soddisfacente, qualcosa c’è da fare, ci penseranno loro”.