Genova. “A distanza di un anno il dolore non è diminuito. E’ un qualcosa di sempre presente, perché nonostante il tempo passato non ci sono risposte e anzi aumentano le domande così come la consapevolezza che se ci sarà una giustizia, sarà fra molto tempo”. Benedetta Alciato dice tutto questo cercando di mantenere sempre il sorriso sulle labbra, perché anche se parte della sua famiglia è stata distrutta dal crollo di ponte Morandi, in questi mesi ha imparato che c’è sempre chi soffre di più e che chi resta deve farsi forza.
La giovane biellese, trapiantata da tempo a Sestri Levante (Genova) è la cognata di Roberto Robbiano, morto nel disastro del viadotto Polcevera insieme alla moglie Ersilia Piccinino e il figlio di 8 anni, Samuele. E’ fresco di stampa “Vite spezzate – Genova, 14 agosto 2018” (Il Canneto editore), un libro in cui Benedetta Alciato ha raccolto le testimonianze e le riflessioni di alcuni familiari delle vittime, il racconto di alcuni soccorritori e quello di un sopravvissuto, Gianluca Ardini.
“Un lavoro difficile, pesante sotto diversi punti di vista, ma che ha permesso ad alcuni di noi di entrare in contatto e condividere pensieri di cui difficilmente riusciamo a parlare – racconta la curatrice del libro – per esempio con Paola, la madre di Mirko Vicini e con la Lara, la moglie di Luigi Altadonna, ci confrontiamo spesso, avrei voluto conoscere di persona tutti i gli autori delle testimonianze ma purtroppo non c’era abbastanza tempo”. Anche perché alcuni non vivono a Genova e neppure in Italia.
“L’ultimo contributo arrivato – spiega Benedetta Alciato – è stato quello della sorellastra di Melissa Artus, 22 anni, morta insieme ai suoi amici, altri giovani francesi”. Tra le storie che si trovano nel libro sono quella di Cristian Cecala, morto insieme alla moglie Dawna e alla piccola Crystal, quelle di Andrea Vittone, della moglie Claudia Possetti e dei figli della donna, Manuele e Camilla. Scrivono la loro esperienza anche i familiari dei genovesi Luigi Matti Altadonna, Andrea Cerulli, Mirko Vicini e Francesco Bello, e poi ancora i parenti di Stella Boccia, 24enne toscana, del cuoco Juan Carlos Pastenes, dei due giovani albanesi Marius Djerri e Admir Bokrina. E naturalmente il ricordo della famiglia del piccolo Samuele.
“Scrivere la nostra storia è stata la cosa più difficile, più di quanto non sia stato affrontare quest’anno da un punto di vista pratico, dalle incombenze da sbrigare, le bollette da pagare, la gatta di chi non c’è più da sistemare, le notizie da leggere per non perdersi nulla, la cosa più difficile semmai è fermarsi e pensare a quanto accaduto”, riflette l’autrice di “Vite Spezzate”. Il libro conterrà anche un messaggio del sindaco e commissario Marco Bucci, un’introduzione della psicologa Lucia Pinasco e una prefazione firmata dai capitani di Genoa e Sampdoria, Mimo Criscito e Fabio Quagliarella. “Samuele era un grande tifoso della Samp”, ricorda Benedetta.
Che guarda al 14 agosto con preoccupazione. “Temo che sarà straziante – afferma – la presenza dei politici, per quanto inevitabile, come è avvenuto ai funerali di stato, non permetterà di vivere il lutto nel silenzio, ma è un po’ di silenzio ciò a cui aspiriamo dal giorno successivo”.
Nel frattempo i familiari provano ad andare avanti. “C’è chi ha trovato una risposta nella fede, scrivendo anche come quello che è accaduto possa essere un disegno di Dio – racconta la donna – e chi invece semplicemente prende atto della morte, c’è chi ha ancora parte della propria famiglia e ha trovato nell’unità una salvezza, ma gran parte di quanto accaduto resta inspiegabile, così come il fatto che molte delle persone di cui raccontiamo in questo libro avessero un filo sottile che le collegava, c’era chi aveva un parente comune, chi era cliente di qualcun altro, chi era un vecchio amico, insomma storie nelle storie”.
Il Comune di Genova ha sostenuto le spese di stampa di “Vite Spezzate – Genova, 14 agosto 2018”. Il libro esce in questi giorni ma la distribuzione avverrà da ottobre. Il ricavato delle vendite sarà devoluto interamente all’associazione Angsa Liguria, che si occupa di ragazzi con autismo. A settembre ci sarà una presentazione ufficiale del volume a palazzo Ducale di Genova.