Liguria. Da oggi pomeriggio è tornata regolare l’offerta dei treni regionali in Liguria, dopo le cancellazioni di questa mattina che hanno interessato in particolare la tratta Genova-Savona, quindi la circolazione verso la riviera e il ponente savonese.
In continuità con il numero di collegamenti garantito in regione, anche oggi, 16 agosto, era prevista la piena offerta nonostante il periodo feriale.
La momentanea e non prevedibile indisponibilità di risorse fra il personale di bordo ha comportato nella mattinata la cancellazione di 23 collegamenti regionali, di cui dieci sostituiti con autobus.
Trenitalia ha garantito la mobilità in regione anche con l’aggiunta di fermate straordinarie ai treni in circolazione dopo le corse cancellate.
Il caos di queste ore non ha mancato di scatenare polemiche politiche: “Il contratto di servizio nuovo che abbiamo stipulato è stato fatto proprio per i pendolari, per questo sanzioneremo Trenitalia per quanto accaduto oggi” hanno detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino.
“I primi treni nuovi per i pendolari e per collegamenti con le grandi città sono arrivati solo grazie alla nostra giunta – aggiungono il presidente e l’assessore – Se era per il Pd i treni erano ancora quelli vecchi di venti anni” concludono.
E la risposta del gruppo Dem in Regione non si è fatta attendere: “Se rispondono subito – dichiarano Sergio Rossetti e Giovanni Lunardon, rispettivamente consigliere Pd e capogruppo Pd in Regione Liguria – evidentemente abbiamo colto nel segno. Il centrodestra è in campagna elettorale da cinque anni e si è occupato più della comunicazione che di risolvere problemi. Quello che è successo oggi è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La soppressione dei treni è in atto luglio con la sospensione programmata di tre o quattro treni al giorno e gli effetti si sono avvertiti soprattutto dalla scorsa settimana. Solo che fino ad oggi venivano soppressi soprattutto i treni sulla linea di Acqui Terme e oggi per la prima volta sono state toccate le riviere”.
“E da Pegli dopo le 21 non c’è nemmeno un treno per Principe o Brignole”.
“Se fino a qualche anno fa poteva essere giustificato che ad agosto il servizio delle ferrovie fosse decurtato, ora fra turismo, liguri al rientro e pendolari, il taglio dei treni per trenta giorni è inqualificabile”.
“Inoltre, ciò che oggi si è reso evidente in maniera così eclatante, è in realtà in atto da luglio con la sospensione programmata di tre o quattro treni al giorno, per permettere al personale di effettuare il periodo di ferie. Prima Trenitalia provvedeva tramite l’assunzione di trimestrali, ora non utilizza neppure questa opportunità per alleviare i disagi ai cittadini. In fondo, costa meno pagare una penale che fare arrivare personale a fuori regione. Anziché fare comunicati, l’assessore Berrino provveda a risolvere i problemi” concludono i due consiglieri Pd.