Genova. Pubblicata oggi l’annuale classifica redatta dall’associazione tedesca NABU sull’industria crocieristica che, purtroppo, conferma il trend già osservato in passato: solo una piccolissima parte degli armatori sta investendo per ridurre l’impatto sull’ambiente del florido business delle crociere. Nel suo complesso, continua a fare affidamento su combustibili pesanti ed estremamente inquinanti.
Le grandi navi che toccano Genova nei loro itinerari sono tutte in fondo alla classifica consultabile a questo link. Sotto la Lanterna, quindi, c’è ancora molto da fare per arrivare ad un risultato accettabile dal punto di vista ambientale
Dopo la classifica pubblicata a luglio da Cittadini per l’Aria su i traghetti che fanno scalo nei porti italiani, NABU fa il punto sull’impegno per l’ambiente dell’industria delle crociere, con una conclusione: praticamente tutte le navi sono alimentate con carburanti fossili che producono emissioni climalteranti e inquinanti mentre pochissime utilizzano sistemi di abbattimento dei fumi.
Solo due navi utilizzano le vele, rappresentando tuttavia una vera rarità per le navi da crociera. Altre due invece,la Costa Smeralda (gruppo Carnival) e Aida Nova (gruppo AIDA) hanno ridotto sensibilmente il loro impatto ambientale utilizzando il GNL ma, osserva NABU nel proprio comunicato, questo carburante “è un combustibile fossile a tutti gli effetti e il suo processo di estrazione danneggia fortemente l’ambiente oltre a rilasciare metano in atmosfera, un gas che ha un potente effetto serra”.
Da quest’anno NABU, oltre alla classifica relativa alle emissioni inquinanti, ha valutato navi e armatori anche sulla base dell’adozione di misure di stampo climatico come i sistemi di approvvigionamento energetico a bordo mediante il collegamento alle banchine o l’accumulo di energia con l’utilizzo di batterie.
I giganti del settore come MSC e Royal Caribbean, armatori con navi che trasportano anche oltre 5.000 passeggeri, restano purtroppo in fondo alla classifica, dimostrando come ci sia ancora molto da fare per “ripulire” il settore delle navi da crociera.